Ascoli, Alvaro Binni ancora nei guai. "Ha tentato di uccidere il compagno di cella"

La difesa: "L'accusa non sta in piedi". Rinviato a giudizio, oggi è iniziato il processo. Sta scontando 15 anni per l'omicidio di Rossella Goffo

Alvaro Binni all'epoca del processo per l'omicidio Goffo

Alvaro Binni all'epoca del processo per l'omicidio Goffo

Ascoli Piceno, 13 novembre 2019 - Ha preso il via stamane davanti il tribunale di Ascoli il processo a carico di Alvaro Binni. L’ascolano deve rispondere dell’accusa di tentato omicidio nei confronti di un compagno di cella per un fatto avvenuto nel carcere di Marino del Tronto nel 2017. Il compagno di cella è un marchigiano di 51 anni condannato per tentati abusi sessuali su minori.

Binni è in carcere per scontare una condanna 15 anni per l’omicidio di Rossella Goffo. Finirà di scontare la pena sul Colle San Marco nel 2025. La Goffo era una funzionaria di Prefettura scomparsa ad Ancona il 4 maggio del 2010. Il cadavere della donna, originaria di Adria (Rovigo), è stato ritrovato il 5 gennaio 2011, ormai ridotto a uno scheletro, a Colle San Marco ad Ascoli.

Il Collegio oggi ha sentito il racconto della vittima che ha riferito di essere stato preso per il collo apparentemente senza motivo. Il processo riprenderà a luglio 2020 per sentire i testimoni.

L'avvocato di Binni: "L'accusa non sta in piedi"

"L'accusa di tentato omicidio contro Alvaro Binni non sta in piedi. Se un reato ha commesso è quello di percosse, niente altro". Così l'avvocato Giuseppe De Santis, difensore dell'ex poliziotto sotto processo davanti al Collegio del Tribunale di Ascoli Piceno. "Già dalla deposizione della presunta vittima è emerso che, esasperato da comportanti non graditi che si ripetevano da tempo, lo ha sbattuto contro la grata della cella tanto che il rumore ha fatto immediatamente intervenire gli agenti - spiega il legale -. Anche gli accertamenti successivi hanno evidenziato solo un livido tanto che è stato dimesso dal pronto soccorso senza alcun giorno di prognosi. Un contesto in cui l'ipotesi di reato di tentato omicidio non si palesa e lo dimostreremo in processo".

In questi anni trascorsi in carcere Binni ha ottenuto sconti di pena per buona condotta e per i ricorsi presentati dal suo legale sulle condizioni disumane di detenzione essendo stato rinchiuso in celle piccole per il numero di detenuti.