Amat, nessun sambenedettese nel nuovo direttivo

Amat, la mancata indicazione di delegati espressi dall’amministrazione di San Benedetto in seno all’assemblea dell’associazione culturale scuote la politica. È la minoranza di centrosinistra a protestare, sia in consiglio sia al di fuori dell’assise. Per Verdi e Pd, l’assenza di membri sambenedettesi nel direttivo Amat, appena sottoposto a rinnovo, rappresenta una grave sconfitta per la riviera. "Da alcuni anni la nostra città è diventata sempre più insignificante nel panorama e sullo scenario regionale – afferma il consigliere Paolo Canducci - Siamo assenti dalla giunta regionale, assenti da tutti i centri decisionali provinciali e regionali. E adesso siamo riusciti a diventare insignificanti anche all’Amat. Al suo interno, infatti, sono rappresentati oltre venticinque comuni, alcuni di questi con due rappresentanti. E San Benedetto? Non pervenuta. Ora, visto che fino a ieri il presidente era un nostro concittadino, Gino Troli, sarebbe interessante sapere dall’assessore delegato e dal sindaco cosa è accaduto, a cosa si deve questa mancata nomina. Una città come San Benedetto non ha bisogno di chi comanda o di chi si vanta di successi strabilianti per aver fatto installare un ponte tibetano in un parco giochi, ma di amministratori con lo sguardo lungo, con una visione nuova, innovativa della città e capaci di relazionarsi ed interagire con i tanti enti e istituzioni circostanti".

A dolersi della notizia è anche Elio Costantini, commissario del circolo nord del Pd, che chiama in causa l’intervento del primo cittadino: "È un fatto che umilia la città di San Benedetto – dichiara il democrat - Il centrodestra ancora una volta sceglie di risolvere i propri equilibri politici interni a scapito della nostra città, dove l’attività culturale deve rappresentare anche un elemento di traino per l’intero comparto turistico. Non indicare alcuna persona di San Benedetto in seno all’assemblea Amat è un gravissimo errore della regione e del centrodestra a cui Spazzafumo non può rispondere facendo spallucce. Dopo il ballon d’essai sulla sanità, la presa in giro sui finanziamenti del Pnrr che vede San Benedetto agli ultimi posti per quanto riguarda le risorse, ora arriva la beffa sulla cultura. Siamo a disposizione per assumere iniziative comuni qualora l’assessore lo ritenga utile a livello regionale e locale per invertire questa tendenza punitiva che la giunta di destra ha nei confronti di San Benedetto, al fine di tutelare gli interessi della nostra comunità".

g.d.m.