Ameli: "Ad Ascoli si censura anche la lirica. Chissà perché non siamo Capitale della Cultura"

Ameli: "Ad Ascoli si censura anche la lirica. Chissà perché non siamo Capitale della Cultura"

Ameli: "Ad Ascoli si censura anche la lirica. Chissà perché non siamo Capitale della Cultura"

Traviata vietata agli studenti, rimpallo di responsabilità sulla scelta di Ascoli e Fermo, che, al contrario di Fano, hanno impedito agli studenti di vedere l’opera integrale con un nuovo adattamenti della Rete Lirica delle Marche e inevitabili polemiche. Sul caso interviene anche il Pd: "Ancora una volta Ascoli ha scelto di farsi riconoscere per il suo bigottismo. Ma non è sola, è ben accompagnata da Fermo, un’altra città che sta mettendo a pieno i valori oscurantistici della destra" Spiega il segretario provinciale Ameli. E ancra: "Le amministrazioni di Ascoli e Fermo hanno scelto di censurare Traviata per le recite rivolte al pubblico under 30 (principalmente superiori e medie) perché sulla scena Violetta viene raffigurata come una transgender, o meglio con un mimo a fianco del personaggio femminile! Un consiglio agli amministratori locali: le regie vanno lette e viste prima di censurarle. Un’opera concertata è interessante, ma senza regia è assolutamente un’occasione persa! Che ne sarà del pathos che si genera con i costumi, con i movimenti e con le luci? Tutto in soffitta per ideologia! Paradossale se si pensa che quest’opera ha vinto un concorso nel 2021 proprio per under 35. Senza capire minimamente l’essenza stessa dell’opera e della regia, ancora una volta ci siamo fatti riconoscere. Ed ancora c’è qualcuno che si chiede perché Ascoli non è riuscita ad assolvere al ruolo di Capitale della cultura mentre Pesaro sì – rincara la dose Ameli –. Sapete perché? Perché a Fano (e Brescia prima, anche lei Capitale della cultura quest’anno!) la Traviata è stata messa in scena normalmente e tutti i ragazzi ne sono entusiasti. L’ipocrisia è evidente quando si censura la cultura e non si attivano percorsi a tutela degli adolescenti che scoprono la sessualità in età spesso pre-adolescenziale, o navigano senza filtri h24 sulla rete. Insomma, mi sarei aspettato dall’amministrazione un dibattito stimolante, anche critico, ma purtroppo si è scelta una bigotta censura".