"Ancora 100.000 tonnellate di detriti da rimuovere"

Guido Castelli a quattro anni dal terremoto: "Situazione imbarazzante, la voce dei tecnici per troppo tempo rimasta inascoltata"

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Il terremoto del centro Italia ha, purtroppo, più date da ricordare: c’è il 24 agosto, che rimanda alla tragedia delle tante vite umane pagate dai paesi dell’entroterra; ci sono il 26 e il 30 ottobre, che hanno peggiorato una situazione già grave; e poi c’è il 18 gennaio, tristemente famosa per Rigopiano.

Castelli, a ottobre del 2016 il terremoto tornò a farsi sentire in tutta la sua forza: lei allora era sindaco di Ascoli, oggi è assessore regionale con delega al sisma. Cosa è cambiato in questi quattro anni?

"Qualche cantiere si comincia a vedere ma ancora la ricostruzione, quella vera, è sostanzialmente al palo. Il commissario Legnini, negli ultimi mesi, ha innovato in maniera significativa l’apparato normativo che disciplina la ricostruzione privata ma la strada resta in salita".

Qual è l’aspetto che non ha funzionato finora, e quindi da migliorare subito, e quello invece da salvare e da cui partire per avviare finalmente la ricostruzione?

"Nei prossimi giorni Legnini emanerà tre nuove ordinanze che completeranno il quadro giuridico di riferimento, con particolare riferimento alle stazioni uniche appaltanti e ai poteri di deroga nell’ambito della ricostruzione pubblica. Sul fronte di quella privata rimangono ancora enormi difficoltà in materie di difformità edilizie. Occorre un dialogo costante con le professioni tecniche che, per troppo tempo, sono state relegate ai margini. È un cambio anche di tipo culturale".

Macerie da rimuovere, pratiche a rilento, contributi per l’autonoma sistemazione ancora su cifre altissime: quale cosa la preoccupa di più?

"Sono tre degli aspetti più complicati di questi quattro anni così poco edificanti. Secondo gli uffici regionali le cosiddette ‘macerie pubbliche’ dovrebbero essere rimosse entro dicembre. Mancano ancora 100.000 tonnellate di detriti ma tutta la vicenda, nel suo complesso, rimane imbarazzate. Sul fronte Cas, quanti lo percepiscono in virtù di una danno lieve sono tenuti a presentare la domanda di riparazione entro il 30 novembre. In caso contrario si decade dal contributo. Ci daranno poi ulteriori mesi di tolleranza ma penso si tratta di una norma ragionevole".

Da sindaco più volte aveva chiesto un maggior coinvolgimento dei primi cittadini nelle fasi decisionali: da assessore regionale ora cosa pensa di fare, anche rispetto al ruolo dei tecnici?

"Costante dialogo con i sindaci e con i professionisti. Mi sono già incontrato con l’Anci lo scorso 17 ottobre e domani svolgerò due conference call con primi cittadini e tecnici. La ricostruzione la fanno i tecnici ma per troppo tempo la loro voce è rimasta inascoltata. In questi anni gli uffici speciali della ricostruzione hanno manifestato deficit di organizzazione piuttosto rilevante e questa circostanza non ha favorito l’attività dei professionisti".

A metà gennaio ci sarà l’anniversario di un’altra scossa devastante: c’è qualcosa che vorrebbe aver concretizzato per quella data?

"Spero che, per quella data, le macerie degli edifici pubblici del cratere marchigiano possano essere finalmente rimosse. È il minimo che ci si possa aspettare".

Daniele Luzi