Caso Anna Frank, gli ultras del Picchio. "No al minuto di riflessione"

Il comunicato. "Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico". Ma rischiano di incorrere nelle ire della procura della Figc. La condanna del sindaco Castelli

I tifosi del Picchio (foto di repertorio)

I tifosi del Picchio (foto di repertorio)

Ascoli Piceno, 24 ottobre 2017 - No al minuto di riflessione indetto dalla Figc con lettura di un brano del 'Diario di Anna Frank'. L'iniziativa stabilita per tutte le gare di A e B, dopo il caso che ha coinvolto la bimba simbolo della Shoah e gli ulstra della Lazio, dovrenne partire già da questa sera. Ma viene contstata dagli ultras della Curva Sud del Picchio. "Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi", è il post pubblicato sulla pagina Facebook Ultras 1898. In poco meno di un'ora ha già raccolto 300 'mi piace'.

Dal canto suo il sindaco Guido Castelli ha condannato "in modo fermo e incondizionato il post divulgato su FB dagli ultras 1898 prima della partita". Resta il profondo rammarico per il "gravissimo danno d'immagine arrecato alla nostra città".

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La presa di distanza degli ultras rischia di costare caro: La procura della Figc che ha aperto un'inchiesta sugli adesivi antisemiti dei tifosi nella Curva Sud dell'Olimpico, ha anche inviato a tutti i collaboratori una circolare, invitandoli vigilare con la massima attenzione su eventuali atti discriminatori o offensivi prima durante e dopo il minuto di riflessione deciso dalla Federcalcio.