"Anticorpi monoclonali e Covid: la cura sta funzionando"

Finora 12 pazienti positivi al virus trattati, il primario Vittorio D’Emilio: "I primi hanno risposto bene, non hanno sviluppato una patologia severa"

Medici e infermieri di Pneumologia Covid con Vittorio D’Emilio

Medici e infermieri di Pneumologia Covid con Vittorio D’Emilio

Ascoli Piceno, 14 aprile 2021 - Sono stati finora 12, l’ultimo dei quali ieri, i pazienti positivi al Sars-Cov-2 trattati con anticorpi monoclonali per Covid-19 nell’ospedale di Ascoli. Per tre di loro, a cui l’infusione è stata eseguita tre settimane fa, si può dire ormai con certezza che la terapia abbia sortito gli effetti auspicati. Al nosocomio ascolano il medico referente per la prescrizione e la somministrazione è il direttore dell’unità operativa complessa di pneumologia dell’Area vasta 5, Vittorio D’Emilio. E’ lui che decide chi può ricevere il trattamento, in base alle linee guida nazionali, ed è lui che se ne occupa in un ambulatorio dedicato nel suo reparto.

"I primi tre pazienti – dice il primario – stanno bene e posso dire con certezza, visto che sono passati più di 15 giorni dalla terapia, che hanno risposto bene al trattamento, ovvero non hanno sviluppato la patologia severa. In tutto ho eseguito l’infusione su 11 persone, più uno oggi (ieri ndr ), e nessuno sta avendo complicanze da Covid". Il primo paziente curato con gli anticorpi monoclonali, il 24 marzo scorso al ‘Mazzoni’, è stata una donna di 57 anni con importanti comorbilità, il secondo, il giorno dopo, un uomo di 75 anni, anche lui con patologie pregresse.

"Si tratta di tutte persone dell’Area vasta 5 – continua D’Emilio –. Il trattamento avviene in un ambiente protetto, in un ambulatorio dedicato all’interno del reparto di pneumologia Covid. Anche il giorno di Pasqua ne abbiamo effettuato uno". Secondo le linee guida l’utilizzo degli anticorpi monoclonali è riservato unicamente a soggetti di età maggiore di 12 anni, positivi per Sars-Cov-2, non ospedalizzati per Covid-19, non in ossigenoterapia per Covid-19, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza (e comunque da non oltre 10 giorni) e presenza di almeno uno dei fattori di rischio (o almeno 2 se uno di essi è l’età maggiore di 65 anni).

Nelle Marche sono arrivate a marzo 133 dosi dell’anticorpo monoclonale bamlanivimab: si tratta di un’opzione terapeutica per i soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata, risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione e/o morte. Continua, invece, ad essere al gran completo il reparto di pneumologia Covid dell’ospedale di Ascoli. "Siamo pieni, ci sono 18 ricoverati – conclude D’Emilio –, anche se negli ultimi tre giorni ho notato una lieve flessione, soprattutto a livello di accessi per Covid al Pronto soccorso. Purtroppo continuano i trasferimenti di pazienti in terapia intensiva. Tre sono stati gli ultimi, ma erano già arrivati gravi in reparto. C’è una riduzione dei ricoveri degli ultra 80enni, dovuto, ritengo, alla vaccinazione di questa categoria".

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