Area Brancadoro: niente Cittadella dello Sport

Niente cittadella dello sport nell’area Brancadoro: la realizzazione di un grande centro sportivo in una delle superfici verdi più estese della città rimane una chimera, perché su questa non si potrà intervenire né con un intervento diretto né con una variante al piano regolatore. È quanto emerge da un incontro tenutosi alcuni giorni fa fra i referenti dell’amministrazione comunale e i vertici della D’Isidori, che nelle scorse settimane aveva preso in esame l’acquisizione dell’area per mettere in concreto un progetto assieme al comune. Ma dal civico 124 di Viale De Gasperi non sono arrivate buone notizie: sui circa 20 ettari della Brancadoro non è possibile operare con un intervento diretto, costruendovi strutture sportive finalizzate al soddisfacimento di un interesse privato. D’altro canto, il comune potrebbe venire incontro al privato approvando una variante al piano regolatore per modificare le disposizioni relative all’utilizzo della superficie. Ma anche questo, in realtà, è un vicolo cieco: l’amministrazione infatti ha dichiarato di non essere intenzionata ad avviar un iter di modifica al piano regolatore. Insomma, niente intervento diretto, niente variante. Unica alternativa potrebbe essere quella di un piano particolareggiato, che comunque dovrà passare in giunta e in consiglio comunale. L’idea, in tal senso, sarebbe comunque quella di non cambiare l’attuale destinazione d’uso della Brancadoro, facendola rimanere, nella sua quasi totalità, un’area di verde pubblico attrezzato. In larga parte, infatti, l’area detiene questo inquadramento urbanistico. Più nel dettaglio, oltre 17 ettari sono destinati ad ‘attrezzature sportive’, quasi un ettaro ad ‘attrezzature tecnico-distributive’ e il resto è suddiviso fra ‘zona di rispetto fluviale’, ‘parcheggi di quartiere’, ‘Protezione Civile e ordine pubblico’ e ‘viabilità’. Il problema che si pone, comunque, è sempre lo stesso: chi potrebbe acquisire l’area? La Brancadoro, infatti, è andata all’asta già due volte, e per due volte il procedimento di esecuzione immobiliare promosso da Intesa San Paolo è andato deserto: la prima volta a dicembre, quando il lotto veniva proposto con un valore di mercato di 6 milioni. La seconda, invece, a inizio marzo, e in quell’occasione i 19,7 ettari scendevano ad un valore di 4,8 milioni, con un’offerta minima di aggiudicazione pari a quasi 3,9 milioni. La prossima convocazione è stata programmata per il 26 maggio, e in quell’occasione il valore dell’immobile avrà appunto un valore di 3,9 milioni ed un’offerta minima di 2,9 milioni. Fatta eccezione per eventuali interessamenti da parte di privati, solo il comune potrebbe presentare un’offerta, ma sicuramente non a queste condizioni economiche.

g.d.m.