GIUSEPPE DI MARCO
Cronaca

Areamare, i terreni all’asta. Ma nessuno si presenta

È andata deserta l’asta tenutasi ad Ascoli per la vendita dei due lotti interessati, otto anni fa, dalla richiesta di...

È andata deserta l’asta tenutasi ad Ascoli per la vendita dei due lotti interessati, otto anni fa, dalla richiesta di variante Areamare. Per questa procedura, curata dal notaio Donatella Calvelli, non sono state presentate offerte cartacee né telematiche e di conseguenza non ha avuto luogo alcuna gara né, ovviamente, la vendita dei terreni. La prossima asta, quindi, è stata fissata al 16 ottobre. Due, si diceva, i lotti: il primo era quello di via Mare e via Scarlatti, il secondo riguardava appezzamenti siti in via del Cacciatore e via Goffredo da Buglione.

Più nel dettaglio, il primo lotto aveva per oggetto principale la vendita dell’appezzamento da 69.549 metri quadri che, come riportava l’avviso, ricade prevalentemente in zona verde naturale ed attrezzato, nonché attrezzature turistiche e per il tempo libero. Il prezzo base era stato fissato a 3.765.000 euro, mentre l’offerta minima a 2.823.750 euro. Il secondo pacchetto, quindi, si focalizzava sul terreno da 30.382 metri quadri avente, per destinazione urbanistica, ‘zona per l’istruzione’ e ‘verde pubblico di quartiere’. Per questo appezzamento il prezzo base corrispondeva a 2.590.000 euro, mentre l’offerta minima a 1.942.500 euro.

La proposta di variante Areamare era stata depositata nel 2017 e prevedeva un cambio di destinazione d’uso, per la realizzazione di due zone residenziali. In totale, si calcolava l’insediamento di una volumetria residenziale complessiva pari a 33.482 metri cubi per un corrispettivo di circa 279 nuovi abitanti. L’Agenzia delle Entrate, nel 2019, fissava a 4,5 milioni il contributo straordinario connesso all’eventuale realizzazione della variante. Di questi, 3,3 milioni in denario e 1,2 in terreni.

Gli sviluppi burocratici della pratica però finivano qui e quindi, nel 2020, la società inviava una diffida all’ente il quale, pochi mesi dopo, metteva in chiaro che le procedure di valutazione delle varianti puntuali avevano bisogno di un atto generale di indirizzo sull’interesse pubblico. Il caso quindi si spostava al Tar, presso il quale la società faceva ricorso, e poi in Consiglio di Stato, che dava alla giunta comunale una scadenza per prendere una decisione. Infine, il 29 settembre 2023, l’esecutivo municipale attestava l’insussistenza dell’interesse pubblico della proposta di variante, concludendo la procedura. Diniego che quindi è stato impugnato al Tar da Areamare. Ma il tribunale amministrativo, nel settembre 2024, ha rigettato il ricorso.

Giuseppe Di Marco