Areamare, ora si fa sul serio: fissata la data per l’udienza al Tar

Per il ricorso intentato dalla società privata contro il Comune si andrà in aula il 23 marzo. Le tre strade per via De Gasperi

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Areamare, ora si fa sul serio. La magistratura del Tar Marche ha fissato l’udienza del ricorso intentato dalla società privata contro il comune di San Benedetto, che rende nota l’intenzione di partecipare all’appuntamento. Il ricorso, depositato lo scorso 18 gennaio, contesta il silenzio dell’ente rivierasco riguardo "l’inadempimento, a fronte di diffida, nel procedimento relativo alla determinazione del contributo straordinario per interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d’uso". Le aree in questione sono appunto quelle coinvolte nella proposta di modifica al piano regolatore, presentata nel 2017, con cui Areamare avanzò l’intenzione di realizzare 10 edifici in un lotto di sua proprietà situato fra via Mare e via Scarlatti. Nello specifico, si trattava di 6 palazzine e 4 villette, per circa 19mila metri cubi. L’udienza in camera di consiglio è stata fissata per mercoledì 23 marzo e il comune per costituirsi parte resistente, può farlo entro le 12 di oggi, 18 marzo. Le strade, ora, sono due. Nel primo caso, l’amministrazione Spazzafumo porta avanti l’iter di approvazione della variante: si tratterebbe, ovviamente, di una beffa nei confronti della neonata maggioranza, che sin dalla campagna elettorale ha negato di voler dar seguito a modifiche del piano regolatore, prima che ne venga redatto uno nuovo. In alternativa, il comune consente la realizzazione di quanto previsto nel prg, ovvero di una discoteca e un ostello. Si tratta di un’opzione che scontenterebbe tutti. Sfavorirebbe il privato, che ha maggiore interesse a realizzare edifici residenziali, e così anche il comune, che non incasserebbe il contributo previsto invece per la variante. Infine, a rimetterci sarebbe anche il quartiere, che non ha nessuna intenzione di ospitare una discoteca. Una terza via ci sarebbe: il comune, infatti, potrebbe mettere nero su bianco che la variante Areamare non soddisfa i criteri di beneficio pubblico, chiudendo la porta in faccia al privato. Ma se ciò dovesse accadere, Areamare sarebbe pronta a chiedere l’intervento di un consulente.