
Ascolto & Partecipazione torna a parlare della proposta volta a modificare regolamento e statuto comunale. Una mossa condivisa anche dagli altri gruppi di opposizione e presentata oltre tre anni fa al presidente del consiglio comunale senza mai essere mai messa in calendario. "Questo è un esempio lampante della totale chiusura dell’amministrazione al confronto e al contributo dei cittadini nelle scelte che li riguardano – commenta il consigliere Emidio Nardini -. L’amministrazione non è proprietaria della città, né dei suoi beni comuni. Agisce per conto dei cittadini che devono essere messi in condizione di esercitare il diritto e il dovere di partecipare. Non per atto di buon cuore del sindaco e la sua giunta, ma per dovere costituzionale di chi amministra. Qui ad Ascoli vi è un circolo ristretto che decide e che poi semplicemente comunica le proprie scelte". Le attenzioni del gruppo consiliare si focalizzano sul caso dell’area ex Carbon, dove in qualche circostanza erano state avanzate idee da mettere al vaglio, ma anche su altri temi. "Eclatante è l’esempio di questa delicata questione dove non c’è stata nessuna partecipazione pubblica alla determinazione del futuro di quell’area – prosegue -. Nessun concorso di idee per prospettarne la destinazione possibile, ma solo una fallimentare operazione (speculazione) che da quindici anni compromette le prospettive di sviluppo della città e anzi accolla alla cittadinanza tutti i costi e rischi di impresa che lo stesso privato avrebbe dovuto viceversa assumersi. Oggi la conclamata bonifica avviene con risorse pubbliche, con somma gioia dei vecchi e nuovi proprietari dell’area. Questo forse non sarebbe successo se la cittadinanza fosse stata informata e le fosse stato permesso di esprimersi in maniera fattiva ed efficace sul destino di quella superficie così importante. Nessun dibattito pubblico sulle scelte importanti, in particolare quelle che riguardano appunto beni pubblici: biblioteca comunale, parcheggi, Carbon, Montagna dei Fiori e altro".
mas.mar.