Arquata del Tronto, la collina del borgo diventerà ‘antisismica’: ecco come

Il progetto: due pozzi e oltre 300 tiranti sotterranei. Lo studio all’avanguardia della Fondazione Eucentre per ricostruire il borgo di uno dei Comuni più danneggiati dal sisma del 2016

Il borgo di Arquata del Tronto devastata dal sisma del 2016

Il borgo di Arquata del Tronto devastata dal sisma del 2016

Arquata del Tronto (Ascoli), 29 maggio 2023 – Due pozzi sotterranei in cemento armato di otto metri di diametro a cui saranno collegati 328 tiranti, è questa la soluzione innovativa ideata per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto, uno dei Comuni più gravemente colpiti dal terremoto del 2016.

Lo studio, condotto dalla Fondazione Eucentre per l’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche, è stato presentato oggi nella frazione di Pretare insieme al Commissario Straordinario Guido Castelli, al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e al sindaco Michele Franchi.

Una soluzione avveniristica

Sulla base della ricerca di Eucentre e degli studi condotti dall’Università di Pavia e dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, l’Usr ha realizzato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, che stabilisce tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno della nuova Arquata del Tronto. 

“Grazie allo straordinario lavoro della fondazione Eucentre – ha dichiarato il Commissario Castelli – siamo di fronte a un progetto all’avanguardia. Un’innovazione radicale nella sostanza, che preserverà però la forma storica del paese. La ricostruzione del Centro Italia deve migliorare le condizioni preesistenti, per far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi, in piena sicurezza”. 

Le tappe del progetto 

Il primo passaggio sarà la messa in sicurezza della strada provinciale e della strada di accesso al paese, consolidandone le strutture anche attraverso micropali verticali e inclinati.

Saranno poi realizzati terrazzamenti, con muri a sostegno di ampie platee orizzontali, su cui saranno ricostruite in sicurezza le case.

Il sistema dei tiranti, che attraverseranno da un lato all’altro la collina, si svilupperà attorno a due pozzi in cemento armato di otto metri di diametro, ai due lati opposti del colle su cui sorge Arquata capoluogo.

La vita dei tiranti, calcolata in oltre 100 anni, potrà essere ulteriormente allungata grazie alla previsione di solai interpiano che permetteranno, all’occorrenza, di sostituirli.

“Ciò che vedrà la luce qui rappresenta qualcosa di unico e innovativo – ha spiegato il sindaco di Arquata Michele Franchi –. Ci siamo presi un po' di tempo in più ma lo abbiamo fatto per fare meglio, il borgo rappresenta il centro nevralgico del nostro territorio, ed anche per questo merita tutta l'attenzione possibile”.

Le infrastrutture sotterranee, comprese le reti idriche ed elettriche, saranno anche visitabili nella parte centrale del paese, mentre potranno essere ispezionate a vista nel resto del borgo.

La realizzazione: le tempistiche

A partire dal progetto presentato oggi, l’Usr procederà con la pubblicazione del bando di gara per assegnare la progettazione esecutiva, che conterrà tutti i dettagli delle opere e dei costi necessari per partire con i lavori veri e propri.

“Se proseguiamo nell'ottica del lavoro di squadra messo in campo fino ad oggi ce la faremo anche con tempistiche adeguate, velocizzando il più possibile tutti i passaggi. Le idee e la squadra fanno la differenza, a livello di tempo e di qualità”, ha aggiunto il direttore dell'Usr Marco Trovarelli.

I lavori potranno partire appena ultimate le procedure, anche grazie al completamento della rimozione delle macerie dal borgo di Arquata.

Le demolizioni, che si sono recentemente concluse, sono state infatti avviate la scorsa estate dopo una complessa progettazione e ricomposizione delle esigenze private, dei vincoli esistenti, delle necessità di viabilità e sicurezza.