MARCELLO IEZZI
Cronaca

Si invaghisce di una tedesca e la perseguita: arrestato per stalking

Acquaviva, un 60enne del posto faceva lavori in casa della donna ma avrebbe voluto una love story lei: da lì le minacce. Poi lo sfogo con un carabiniere ha evitato il peggio

Ascoli, 18 dicembre 2023 – Lui avrebbe voluto che diventasse una love story, ma lei non ne voleva sapere e la vicenda è finita male. L’uomo è stato arrestato per atti persecutori. E’ quanto accaduto tra ultra sessantenni nelle campagne fra Acquaviva Picena e San Savino di Ripatransone.

La donna è stata aiutata dai carabinieri (foto d'archivio)
La donna è stata aiutata dai carabinieri (foto d'archivio)

Il cittadino italiano, della zona, è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione, su denuncia della donna di nazionalità tedesca che, una volta in pensione, ha deciso di acquistare un casolare dove poter vivere serenamente. Sono molti gli stranieri e le straniere che fanno queste scelte, considerato il clima, la gastronomia, le bellezze ambientali e la tranquillità.

Talvolta la signora aveva affidato all’uomo alcuni lavori da compiere nell’abitazione e nei dintorni del casolare. E’ sorta così una certa amicizia fra i due, che per la donna era solo un rapporto di collaborazione, mentre l’uomo si era messo in testa di avviare una storia d’amore, comunque non corrisposto.

Il più che sessantenne pian piano è diventato invadente, una presenza asfissiante. Un rapporto che non era per niente richiesto dalla donna che talvolta se lo ritrovava perfino in casa, provocandole un senso di paura e di preoccupazione, dato i tempi che corrono.

Da qualche mese le avances dell’uomo erano diventate pressanti e non erano per nulla accettate, fino a diventare vere e proprie minacce con tanto di appostamenti per monitorare gli spostamenti della donna. Era arrivato al punto di dirle che un giorno o l’altro si sarebbe suicidato dentro il suo casolare. Insomma, un’escalation di intimidazioni, ma la signora tedesca non trovava il coraggio di denunciare l’accaduto, fino a quando non ha incontrato, casualmente, il maresciallo dei carabinieri della locale stazione, negli uffici comunali.

Incoraggiata dagli impiegati che conoscevano, parzialmente, la situazione, la donna si aperta ed ha raccontato al sott’ufficiale dell’Arma tutte le sue paure. Il maresciallo è stato bravo a convincerla a mettere nero su bianco, a garantirle sicurezza e a raccogliere le prove necessarie per far scattare la segnalazione alla Procura e la misura cautelare in carcere.