Arriva una nuova Tac per i malati oncologici

Negli ultimi anni investimenti di 3 milioni per il reparto di radioterapia. Marinucci: "Piani di cura in collegamento con l’acceleratore lineare"

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Con l’arrivo della Tac 64 strati, ovvero di uno dei sistemi di tomografia computerizzata più avanzati esistenti, e con quello, tra un mese, di un secondo nuovo acceleratore lineare, il reparto di radioterapia dell’ospedale ‘Mazzoni’ chiude il cerchio intorno al completo rinnovo del parco macchine al servizio dei malati oncologici. Un investimento importantissimo, di circa 3 milioni di euro se si considera anche l’acceleratore acquistato tre anni fa, del quale l’Area vasta 5 ha beneficiato grazie ad un finanziamento regionale gestito dall’Asur sulla base dei singoli bisogni in fatto di apparecchiature di ciascuna Area vasta. La Tac è arrivata, è in fase di montaggio, entro il 10 maggio sarà collaudata e da metà del mese potrà essere utilizzata. "Si tratta – spiega il direttore del dipartimento dei servizi dell’Area vasta 5, Carlo Marinucci – di una Tac con software per fare i piani di cura in collegamento con l’acceleratore lineare, ovvero in grado di stabilire il trattamento radioterapico per ciascun paziente oncologico. Oltre a questa funzione è anche una Tac normale che può essere utilizzata per gli esami diagnostici, con o senza contrasto, per lo studio vascolare e con ricostruzione tridimensionale. Non ce l’avevamo e dunque l’Asur ha deciso di prenderla, con finanziamento regionale, nell’ambito del rinnovamento di tutti i macchinari per le radioterapie. Tra un mese, inoltre, sostituiremo anche il secondo acceleratore lineare, il primo è stato acquistato tre anni fa. A quel punto avremo una radioterapia al passo con i tempi e in linea con il fatto che al ‘Mazzoni’ abbiamo l’oncologia, l’urologia, l’ematologia e la pneumologia che utilizzano queste apparecchiature".

Il nosocomio ascolano dispone ora, dunque, di quattro Tac: una, anch’essa nuova, si trova al Pronto soccorso ed è stata acquistata grazie ad una donazione che la Fondazione Carisap ha deciso di fare durante la prima ondata della pandemia, altre due sono nell’unità operativa complessa di radiologia e la quarta è quella in fase di montaggio nel reparto di radioterapia. "La Tac che si trova al Pronto soccorso – conclude Marinucci – è anch’essa a 64 strati, al momento viene utilizzata per i pazienti Covid, ma quando sarà finita l’emergenza sanitaria per tutte le urgenze. Delle due in radiologia, una, la più grande, è del 2013, l’altra invece è molto vecchia e sta per essere dismessa in quanto essendo del 2004 non si trovano più i pezzi di ricambio".

Lorenza Cappelli