Artigiani contro la crisi, c’è un cauto ottimismo

Il saldo tra chiusure e aperture di attività continua ad avere il segno meno ma la situazione sembra meno grave rispetto allo scorso anno: ecco i numeri

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Le imprese artigiane provano a reggere l’urto della crisi economica. I dati della Confartigianato parlano di un generale, seppur lieve, peggioramento della bilancia natalità-mortalità delle imprese artigiane nelle Marche al terzo trimestre 2022. A livello provinciale le cose vanno leggermente meglio, con qualche segnale incoraggiante che fa ben sperare. In regione sono 445 le imprese artigiane iscritte, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021 (erano 587), e 496 le cessate non d’ufficio, anch’esse in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021 (770). Il saldo del terzo trimestre 2022 è negativo per 51 unità. Questo il quadro marchigiano, all’interno del quale si innesta l’analisi più strettamente territoriale della Confartigianato: a livello locale, solo la provincia di Macerata mostra un tasso di crescita delle imprese artigiane positivo e pari a un +0,08% (saldo positivo di 7 imprese) mentre gli altri territori registrano un tasso di crescita negativo: Ascoli a -0,07% (-4 imprese) e Fermo a -0,22% (-13 imprese). Un ‘segno meno’ quasi impercettibile per il Piceno che, secondo Confartigianato, ha come contraltare "un miglioramento del tasso di crescita rispetto allo stesso periodo del 2021".

In totale parliamo di 5.361 imprese registrate sul territorio più a sud delle Marche, con una nota a parte che riguarda il settore delle costruzioni: "La bilancia natalità-mortalità nel settore delle costruzioni – si legge nella nota dell’associazione di categoria – vede un saldo al terzo trimestre 2022 con Macerata a +9 unità, Ascoli Piceno a +4 e Fermo a +1. Un risultato positivo anche se la variazione delle imprese artigiane al 30 settembre 2022 resta decisamente negativa in questo comparto rispetto al 2021".

Ascoli infatti perde l’1% nel confronto con lo scorso anno, attestandosi comunque come la provincia con il dato meno negativo rispetto appunto a Macerata e Fermo. "Tra ricostruzione e Superbonus il mercato è dinamico – ha detto Giuliano Fratoni, presidente del Settore Edile – e il lavoro potrebbe anche aumentare se ci fosse la certezza di regole chiare e durature, che non possono cambiare ogni mese".

"Ci imbattiamo in una burocrazia allucinante – conclude –, che ci impedisce di programmare adeguatamente il nostro operato da oggi a tutto il 2023".

Per Stefano Foresi, Responsabile comparto edilizia, è "interessante la proposta fatta dall’Associazione Bancaria Italiana per la compensazione in F24 dei crediti, ma vorremmo capire bene la modalità e le tempistiche: le imprese oggi hanno i cassetti tributari pieni e – chiosa Foresi – hanno urgenza di svuotarli al più presto".