Ascoli perde altri abitanti San Benedetto, è sorpasso

Il capoluogo non è più il centro maggiormente popolato della provincia: al calo demografico si unisce una scarsa capacità di attrarre nuovi residenti

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I numeri, per fortuna, misurano molto ma non tutto: altrimenti il capoluogo piceno avrebbe diversi motivi per preoccuparsi e per sentirsi ’minacciato’ nel suo ruolo di traino della provincia. Un serio motivo di preoccupazione, che riguarda in particolare Ascoli, è sicuramente quello relativo al calo demografico: la nostra città perde inesorabilmente abitanti, e il terremoto è stato solo un’aggravante di una tendenza iniziata già da prima e continuata senza sosta anche nei mesi e negli anni successivi a quelle terribili scosse. Una diminuzione di residenti che ha portato il capoluogo della provincia a non essere più il primo per numero di abitanti: che San Benedetto stesse preparando da tempo il sorpasso era cosa nota, ma ora sono arrivati anche i numeri di cui parlavamo sopra a certificare questo passaggio epocale.

All’inizio dell’anno Ascoli contava 47.555 residenti, mentre San Benedetto si fermava a 47.533: una differenza di poche unità che faceva presagire il prossimo sorpasso della città rivierasca, che infatti si è concretizzato due mesi dopo, alla fine di febbraio. Infatti, in poco meno di sessanta giorni il capoluogo aveva perso 100 residenti, passando a 47.455 unità, mentre San Benedetto aveva fatto registrare un calo molto più contenuto attestandosi così a 47.496 residenti. Anche nei due mesi successivi, che finora sono quelli resi noti dall’Istat, il trend è rimasto lo stesso: entrambe le principali città della provincia hanno avuto un calo di abitanti, ma sulla costa questo arretramento ha un andamento decisamente più lento. Infatti Ascoli è passata dai 47.455 residenti di fine febbraio ai 47.334 di fine aprile, con una perdita di 121 unità; a San Benedetto invece si è passati da 47.496 a 47.469 cittadini, quindi un -27 più che accettabile.

Le differenze tra i due centri sono sostanziali: se infatti il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) è negativo in entrambi i casi, il dato ascolano è decisamente peggiore, con un -150 in quattro mesi che a San Benedetto diventa -89. Però la città rivierasca fa registrare numeri molto positivi nella casella del ‘saldo migratorio’, che misura iscritti e cancellati all’anagrafe: un totale di 234 residenti in più che Ascoli può solo sognare. Infatti nel capoluogo il saldo migratorio è stato sempre negativo nei primi quattro mesi, arrivando a un preoccupante -71. Se quindi il discorso della natalità è comune a tutta Italia, questo del saldo migratorio deve essere un campanello d’allarme perché dimostra come la scelta di vivere ad Ascoli sia sempre più rara.

Daniele Luzi