
Il Picchio si prepara a una nuova stagione con una rosa da ristrutturare e 13 giocatori in partenza.
Una rosa completamente da ristrutturare dopo l’anonima quanto sofferta salvezza ottenuta in C. Il futuro del Picchio resta incerto ma, ad un mese circa dall’inizio della stagione 2025-26, chi eventualmente deciderà di guidare il club bianconero sarà chiamato a fare i conti con il capitale umano oggi presente. Una buona parte dei nomi, 13 nell’esattezza, lascerà i colori bianconeri. E nello specifico ci riferiamo ad Adjapong, Alagna, Baldassin, Gagliardi, Gagliolo, Maurizii, Toma, Bertini, Ciabuschi, D’Amore, Liveri, Marsura e Tremolada. Potranno invece restare col Picchio altri 25 giocatori, sebbene svariati profili possono essere già virtualmente considerati lontani dalle cento torri. Con loro il Picchio può ancora vantare un vincolo contrattuale in essere anche se da tempo con alcuni di loro si è cercato di mandarli a giocare altrove.
Resta poco comprensibile la scelta di rinunciare ad un profilo ambito da molte squadre di terza serie come quello di Barosi, portiere che nelle ultime stagioni si è sempre distinto in C. La scelta di puntare sul giovane Raffaelli ha fatto sì che l’Ascoli abbia lasciato per strada tanti punti. All’interno del reparto difensivo invece Mantovani cercherà sicuramente di restare in B dove il difensore ha buon mercato. Annata deludente per Curado, costretto a dividersi tra tanta infermeria e poco campo per vari infortuni patiti come accaduto anche a Cozzoli. Tra gli altri restano Menna, Piermarini, Tavcar e un Caucci che non abbiamo mai visto in azione.
A centrocampo Varone e Carpani avranno un anno in più e di certo ancora maggiore esperienza e magari un po’ di brillantezza in meno. Odjer resta l’elemento più dotato tecnicamente, ma schierarlo come play non gli ha permesso di sprigionare il suo reale potenziale. Troppo altalenante l’acerbo Bando. Non pervenuti Maiga Silvestri, Cosimi, Ciccanti e Lo Scalzo per assenza di vere occasioni ricevute. Giusto per ribadire quanto il dg Verdone e i vertici abbiano realmente creduto nei giovani del vivaio. In attacco il legame tra Forte e il Picchio è definitivamente spezzato dopo la vicenda legata al caso scommesse e il coro "dacci le quote" ricevuto nell’ultima gara in casa col Legnago. Corazza è un elemento da recuperare. Gli altri restano D’Uffizi, Caccavo, Re, Palazzino e un Gorica portato in panchina solo con la Spal.
mas.mar.