Assunzioni in crescita, ma è boom di precari

Ad agosto previste 1.460 entrate tra Ascoli e Fermo, soprattutto nella ristorazione e nel turismo. Difficoltà a trovare pesonale

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di Vittorio Bellagamba

Ad agosto aumentano le richieste di assunzioni nelle aziende delle provincie di Ascoli e di Fermo. Sono 1.460, divise tra le 950 di Ascoli e le 520 di Fermo. Nelle Marche, solamente la provincia di Ascoli risulta in controtendenza rispetto all’andamento generale regionale: le entrate previste dalle imprese sono 950 che corrispondono però al 13,6% in meno di quelle dello stesso mese dello scorso anno. A Fermo, invece, si registra il 10,9% in più rispetto ad agosto dello scorso anno. I dati riferiti alle due province di Ascoli e di Fermo emergono dalle statistiche diffuse dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-Anpal che continua così a fornire informazioni sull’andamento della domanda di lavoro anche nel pieno del periodo estivo. Nel Piceno nel 18% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nell’82% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Non mancano le difficoltà di reperimento delle risorse nel territorio ascolano: in 40 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le assuzioni riguarderanno per una quota pari al 33% giovani con meno di 30 anni e ’solo’ il 7% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato. Le assunzioni si concentreranno nei settori dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici; commercio, servizi alla persona e edilizia.

In provincia di Fermo delle 510 assunzioni programmate nel 21% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Considerando le esigenze legate alla stagione estiva e quindi principalmente per il settore del turismo le entrate previste si concentreranno per il 62% nel settore dei servizi e per il 78% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Considerando le peculiarità del sistema economico del fermano non mancano le richieste dalle aziende del settore delle industrie calzaturiere, tessili e dell’abbigliamento. L’8% delle assunzioni sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, ma in 43 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per una quota pari al 29% le entrate di nuovi addetti interesseranno giovani con meno di 30 anni e il 7% sarà destinato a personale laureato. Il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini ha così commentato i dati delle due province: "Questa precarietà e la crescente, lamentata, difficoltà di reperimento ci vedono allineati col dato nazionale, e il mal comune non conforta".