Ast, ok per la nuova struttura a Ragnola

Nicoletta Natalini ufficializza l’accordo per la realizzazione della casa e dell’ospedale di comunità. Il sindaco: "Iniziativa importante"

Ast, ok per la  nuova struttura a Ragnola

Ast, ok per la nuova struttura a Ragnola

Ci sarà una seconda casa di comunità nel distretto sambenedettese? Ma soprattutto, una seconda struttura di questo tipo, oltre quella che l’Ast si accinge a realizzare, serve alla comunità ricompresa nell’ambito territoriale di riferimento? Sono domande, queste, che senza dubbio saranno al centro del futuro incontro fra il comune di San Benedetto e i sindaci del comprensorio, previsto per i prossimi giorni. A circoscrivere meglio il discorso è stata, ieri mattina, la direttrice Ast 5 Nicoletta Natalini: la dottoressa infatti ha ufficializzato in sala giunta la stipula dell’accordo per l’edificazione della casa e dell’ospedale di comunità sul terreno di Ragnola, in presenza del sindaco Antonio Spazzafumo, l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli, la direttrice amministrativa Ast Paola D’Eugenio, i progettisti Matteo Narcisi e Giovanni Ferrari, l’assessore al sociale Andrea Sanguigni, il dirigente Giorgio Giantomassi, nonché i consiglieri Umberto Pasquali, Sabrina Merli e Barbara De Ascaniis. "Per quel che riguarda il numero di case di comunità – ha spiegato la dottoressa Natalini - dobbiamo guardare ai bisogni dei cittadini in termini di ricoveri e assistenza territoriale, per poi capire se e come questi vengono soddisfatti. Lo standard normativo – la legge Balduzzi, che prevede una casa di comunità ogni 40mila abitanti, nda - è un punto di riferimento, ma non è tassativo. Qui abbiamo già il 10% di pazienti over 65 serviti dall’assistenza domiciliare: siamo già ‘target’". Che significato dare a queste parole? Un’interpretazione possibile è che intanto si realizzerà la casa di comunità, e poi, in base a statistiche oggettive, si valuterà se chiederne un’altra. Questo significherebbe, però, che per il momento non dovrebbero essere avanzate delle controdeduzioni al Piano sociosanitario licenziato dalla regione Marche. Nel frattempo l’amministrazione comunale gongola per il risultato ottenuto: "Questa è un’iniziativa importantissima per la città – ha commentato Spazzafumo - Nel momento in cui ci sono ottime collaborazioni, come nel caso della dottoressa Natalini si fa in modo che i percorsi procedano speditamente".

Il successo è da accreditarsi anche all’operato dell’assessore Gabrielli, che ha sottolineato come la struttura di via Romagna, la cui proprietà passerà al comune attraverso permuta, rappresenti "una dote strategica per San Benedetto". L’intervento avrà luogo su una superficie di 2.700 metri quadri e il fabbricato, risolto su tre piani, sarà concepito su criteri di massimo risparmio energetico. Il piano terra verrà adibito ad area parcheggio e locali tecnici, il primo piano ospiterà poliambulatori, Cup e area relax, il secondo spazi ambulatoriali e il terzo sarà tutto per l’ospedale di comunità, provvisto di 15 posti letto per pazienti ‘intermedi’, area ristoro e camera ardente.

Giuseppe Di Marco