VALERIO ROSA
Cronaca

Atletico Ascoli: il settore giovanile come pilastro del calcio giovanile italiano

L'Atletico Ascoli investe sui giovani, con il sostegno della Lega Nazionale Dilettanti e l'apertura alle seconde squadre in Serie D.

L'Atletico Ascoli investe sui giovani, con il sostegno della Lega Nazionale Dilettanti e l'apertura alle seconde squadre in Serie D.

L'Atletico Ascoli investe sui giovani, con il sostegno della Lega Nazionale Dilettanti e l'apertura alle seconde squadre in Serie D.

L’Atletico Ascoli ha da sempre puntato molto sul settore giovanile. Sin dalla sua fondazione quando acquisì i ragazzi della Scuola Calcio ‘Piccoli Diabolici’ diventata un punto di riferimento per i giovani calciatori di tutta la città, la compagine del patron Graziano Giordani ha puntato molto sui giovani ascolani. Negli anni il settore giovanile dell’Atletico Ascoli così è diventato quasi professionistico con ragazzi sempre più selezionati e pronti per avviarsi alla carriera di calciatore. Un serbatoio che sta diventando sempre più importante e fondamentale anche per ottenere i contributi federali. A tal proposito è intervenuto il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete, a margine della finale per il titolo di Campione d’Italia della Serie D vinta domenica scorsa dal Livorno per 2-1 sul Siracusa: "Abbiamo quasi raddoppiato i riconoscimenti economici – ha dichiarato il presidente Abete – per le società che hanno schierato in campo più Under di quelli obbligatori, per premiare i club virtuosi che fanno calcio contingentando i costi grazie agli investimenti sui vivai. Con il passare degli anni dopo la riforma che ha accorpato la C1 alla C2, la Serie D ha valorizzato il suo brand come quarto Campionato D’Italia, conquistando un posto cruciale nel sistema italiano come cerniera tra il calcio professionistico e quello dilettantistico – ha continuato il dirigente sportivo, già presidente della Figc –. Questa crescita passa per la valorizzazione dei giovani. A tal proposito siamo aperti all’idea di avere le seconde squadre anche in Serie D" ha concluso il presidente. Ma cosa significa realmente questa apertura? In Spagna, le seconde squadre possono retrocedere dalla Serie C, come accaduto ad esempio al Milan Futuro quest’anno, creando una continuità sportiva tra promozioni e retrocessioni che Abete vorrebbe replicare in Italia. L’obiettivo è chiaro: armonizzare i regolamenti per garantire un equilibrio competitivo e tutelare tutte le società coinvolte.

Valerio Rosa