Avvocatessa truffatrice Sequestro da 9mila euro

La professionista è accusata di truffa e sostituzione di persona perché si sarebbe appropriata dei risparmi di due anziani. Il legale: "Chiariremo tutto".

Avvocatessa truffatrice  Sequestro da 9mila euro

Avvocatessa truffatrice Sequestro da 9mila euro

Si complica la posizione dell’avvocatessa del Foro di Ascoli indagata dalla Procura per essersi impossessata dei risparmi di due anziani di San Benedetto, facendo credere loro di essere stata nominata amministratrice di sostegno. Il giudice delle indagini preliminari Annalisa Giusti, su richiesta della Procura di Ascoli, ha emesso un decreto di sequestro preventivo di circa 9.000 euro effettuato presso alcuni conti correnti riconducibili alla professionista sambenedettese. Nei suoi confronti la magistratura ascolana ha chiesto il rinvio a giudizio ipotizzando i reati di truffa, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito.

A breve verrà fissata l’udienza preliminare in occasione della quale l’avvocatessa avrà modo di spiegare i motivi della sua condotta e del perché si sarebbe impossessata di circa 8.500 euro appartenenti ad un’anziana concittadina. "Chiariremo tutto in occasione dell’udienza preliminare in occasione della quale la mia assistita potrà dare le opportune delucidazioni" commenta l’avvocato Umberto Gramenzi, difensore della collega finita nei guai.

"All’esito della sua deposizione, qualora venissero evidenziati illeciti, sarà sua cura restituire le somme di denaro" aggiunge il penalista ascolano. Una vicenda che ruota intorno alla necessità per i figli dell’anziana sambenedettese di nominare un amministratore di sostegno che si prendesse cura anche del patrimonio. L’avvocatessa avrebbe fatto credere loro che la richiesta inviata al tribunale di Ascoli era andata a buon fine e che quindi anche la sua nomina ad amministratrice era a tutti gli effetti ufficiale. In tal modo avrebbe ingannato le due persone facendosi consegnare 150 euro in contanti per l’acquisto di una marca da bollo da depositare in tribunale, il libretto di pensione della madre e la carta bancomat.

Successivamente avrebbe prelevato dal conto corrente della vecchietta i soldi che vi erano stati accantonati, circa 8.500 euro. Sentitasi scoperta, ha poi riconsegnato un assegno di 1.050 euro riguardante la pensione dell’anziana che evidentemente non era riuscita ad incassare. Quando i figli dell’anziana, fratello e sorella, hanno avuto il forte sospetto che si trattava di un raggiro hanno sporto denuncia dando il via all’inchiesta della Procura di Ascoli basata essenzialmente su prove documentali riguardanti la condotta dell’avvocatessa sambenedettese.

Peppe Ercoli