Ballarin e porto, dubbi in commissione

Diversi esponenti della minoranza si sono espressi ieri sul futuro dell’ex stadio.

Ballarin e porto,  dubbi in commissione

Ballarin e porto, dubbi in commissione

Il Ballarin e il terzo braccio del porto sono opere che devono andare a braccetto? Per approvare la prima opera è necessario che sia conforme alle indicazioni della seconda? È quanto si sono chiesti i consiglieri di minoranza nella commissione urbanistica tenutasi ieri sera in comune. Al centro del confronto, le previsioni contenute nel vigente piano del porto per la ‘fascia di rispetto’ che dovrà essere modificata qualora si decidesse di espandere il porto con un terzo braccio. A spiegare la situazione è stato il dirigente all’urbanistica e ai lavori pubblici Giorgio Giantomassi: "Il piano del porto individua delle aree di fascia che lo mettono in rapporto con la città – ha detto l’architetto –- E’ stato approvato nel 2014 dalla regione Marche, e vi sono riportate le indicazioni degli enti consultati. In particolare quelle del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che ha espresso parere favorevole nel 2013 e ha dato due indicazioni: l’eliminazione delle parti commerciali nella darsena nord e la realizzazione degli accessi all’area portuale per il potenziamento e ampliamento del porto. Sarebbero necessarie, a livello di indicazione, delle infrastrutture esterne per l’espansione del porto in funzione della futura realizzazione del terzo braccio. Queste infrastrutture poi non sono entrate in successive varianti al piano del porto. Il comune, comunque, ha piena discrezionalità sul tema, perché bisogna poi dimostrare se una soluzione sia adatta al territorio a cui si riferisce".

Oltre alla viabilità, si parlerebbe di un parcheggio interrato. Immediato l’intervento della presidentessa di commissione Annalisa Marchegiani: "Qui si parla non di indirizzo, ma di intesa fra Capitaneria e Consiglio dei lavori pubblici – ha replicato la Verde - Il progetto che sta predisponendo l’architetto Canali andrà posto all’attenzione del Consiglio superiore dei lavori pubblici per capire se andrà bene. Come possono convivere le due opere?" Stessi dubbi sono stati espressi dai consiglieri Giorgio De Vecchis e Luciana Barlocci. Ad Umberto Pasquali è toccato l’onere di mandare la discussione a carte quarantotto: "I lavori al porto sono seguiti da un gruppo di lavoro interno alla maggioranza che non deve rendere conto a nessuno. Quando avremo pronto il progetto, lo renderemo noto al consiglio. La signora Barlocci, quando si è scelto Canali, era d’accordo – ha detto il socialista – quindi sa perfettamente come stanno le cose, e quando si trovava in maggioranza non mise in discussione Canali". "Cosa c’entra questo? – ribatte la consigliera – io ho posto una domanda sulla compatibilità delle opere, non ho messo in dubbio il nome dell’architetto Canali". Durante la commissione quindi si è chiesto di visionare l’elaborato del progettista. Questo, probabilmente, sarà oggetto di un’apposita commissione precedente al prossimo consiglio.

g.d.m.