Ballarin, l’incarico sarà affidato a Guido Canali Marinangeli: "Spendere quei soldi è offensivo"

La scelta ha diviso il comune. Quasi 2,5milioni dal Pnrr. All’architetto di fama mondiale. andranno 139mila euro

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Decisioni finali in dirittura d’arrivo sul faldone Ballarin: saranno infatti esposti nella riunione di giunta di questa sera, gli atti di conferimento dell’incarico progettuale all’archistar Guido Canali, nonché l’iter tecnico-burocratico, con annesse tempistiche, che porterà alla redazione dell’elaborato di riqualificazione. La determina del settore lavori pubblici inoltre attribuirà una somma al progettista, che salvo ripensamenti si attesterà a 139mila euro: tale cifra, tra l’altro, corrisponde alla soglia massima che la legge fissa per operazioni di affido diretto, senza bando, da parte delle pubbliche amministrazioni. Inutile dire che, in altri casi, per tale somma Canali non si sarebbe nemmeno scomodato a rispondere, considerando gli incarichi milionari ai quali è abituato. Per San Benedetto, però, il famoso tecnico farà un’eccezione, e questa eccezione è dovuta principalmente all’intercessione del consigliere comunale Gino Micozzi (Libera), architetto, che di Canali è stato anche allievo. C’è un altro motivo per cui la parcella è così ‘bassa’: Canali opererà in riviera senza l’ausilio del suo staff scelto, e si avvarrà di una piattaforma tecnica ad hoc creata dal comune. Insomma, il dado è tratto, ma i problemi veri e propri cominciano in questo momento. Il comune, infatti, deve rispettare una tempistica specifica se, per intervenire sul Ballarin, vuole beneficiare dei 2.440.000 euro intercettati dal Pnrr. Come si legge nel bando di ‘rigenerazione urbana’, infatti, l’ente dovrà appaltare i lavori entro fine giugno 2023. Ne consegue che la gara dovrà essere indetta 6 mesi prima, a dicembre, e da ciò si può dedurre che il progetto esecutivo del Ballarin dovrà essere pronto entro ottobre 2022. Una proverbiale corsa contro il tempo: per chiudere i giochi ci sono appena tre mesi e mezzo. Sulla questione sono tornate a galla le consuete aspre polemiche. "Non capisco perché bisogna per forza spendere tutti questi soldi per un professionista senza dubbio eccellente – attacca Lorenzo Marinangeli, consigliere della Lega – quando, per ottenere un buon risultato per la nostra ‘porta’ cittadina, sarebbe sufficiente un qualsiasi ingegnere locale. Secondo me, spendere una somma simile per un architetto di fama è offensivo per i tanti tecnici validi del nostro territorio. L’ingegnere che ha redatto il progetto proposto dalla curva nord ‘Cioffi’ chiederebbe tra i 5mila e i 10mila euro. Quei soldi potrebbero essere destinati a lavoratori e famiglie".

Giuseppe Di Marco