Bambino operato al cuore, ecco la nuova vita di Francesco: “Così il medico l’ha salvato”

Il racconto della mamma Arurora, di Arquata: "Operazione delicata eseguita dal cardiochirurgo di Torrette Marco Pozzi e perfettamente riuscita"

Francesco con la mamma e il cardiochirurgo

Francesco con la mamma e il cardiochirurgo

Arquata del Tronto (Ascoli), 30 marzo 2023 – Non ha nemmeno tre anni e ha già vinto la sua battaglia per la vita. Il suo cuoricino, affetto da una doppia patologia congenita, non poteva garantirgli una sicura permanenza su questo mondo ma quando arriva un ostacolo ecco che qualcuno ci mette del suo per poterlo abbattere. Con una operazione rara e complessa Francesco, un bambino della provincia di Ascoli, potrà avere una vita normale come i compagni della sua età: andare a scuola e fare anche sport.

Il supereroe che lo ha salvato ha un camice bianco, è il cardiochirurgo Marco Pozzi che dal 2008 opera bambini con casi quasi impossibili nel reparto dell’ospedale di Torrette. "Siamo di Arquata del Tronto – racconta la mamma, Aurora, al Carlino – e la nostra è una storia che ha segnato molto la mia famiglia ma è a lieto fine. Sapevo, già dalla gravidanza, che mio figlio sarebbe nato cardiopatico e a questo ci si è aggiunta una sindrome rara, chiamata Wolff Parkinson White (Wpw), che causa una tachicardia. In questi casi si può aspettare ad operare, all’insorgenza della tachicardia stessa, contando in un trapianto oppure si percorre la strada che abbiamo fatto noi, nel reparto di Cardiologia e Cardiochirurgia Padiatrica e congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona". Francesco è stato operato una prima volta a 17 giorni di vita. La seconda operazione l’ha affrontata il 2 febbraio scorso.

“Mio figlio è abituato agli ospedali – dice mamma Aurora – e quel giorno gli abbiamo detto che lo dovevamo portare a mettere un cerottino al suo cuoricino per farlo stare meglio. La parte più difficile per lui è stato il risveglio in Rianimazione, dove non potevamo andare". Il caso di Francesco è diventato più unico che raro vista la casistica di questo tipo di interventi chirurgici al cuore la patologia cardiaca di cui è affetto è molto complicata ma diventa unica nel suo genere perché associata ad una tachicardia. Il cuore batte troppo veloce. Sono affetti da questa cardiopatia congenita molto complessa, che si chiama trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie, lo 0,05% dei bambini.

Alla nascita si è aggiunta la sindrome Wpw che ha solitamente un esordio sintomatico adolescenziale ma nel caso di Francesco il primo episodio è stato a tre giorni di vita. Per questo è stato necessario operarlo, un intervento correttivo. "Perfettamente riuscito – dice mamma Aurora – non un intervento semplice perché è paragonabile, a livello di difficoltà, solo ad un trapianto di cuore-polmoni ma grazie al dottor Pozzi ce l’abbiamo fatta. Il numero di interventi come questo in Italia, detto di doppio switch, su un cuore tachicardiaco, non c’è proprio storia clinica". Non sono state settimane piacevoli per la famiglia di Francesco che ha visto ricoverato il loro piccolo guerriero con giornate interminabili scandite da orari di visita nel reparto di Rianimazione post chirurgica.

Il bambino è stato in rianimazione per 11 giorni e ha potuto riabbracciare la mamma solo il 13 febbraio, quando è tornato in reparto. "Dal 2 marzo siamo a casa – aggiunge Aurora – il suo cuore andrà sempre monitorato ma ora può avere una vita normalissima, giocare con gli amici, andare a scuola, fare sport non agonistici. I primi giorni è sttao un trauma anche per lui, non voleva camminare, adesso ha superato tutto. Tra qualche giorno torneremo ad Ancona per i controlli. Lui già dice che andrà a salutare tutti i dottori che lo hanno guarito".