
Assemblea a Comunanza per la Beko
Comunanza, 2 dicembre 2024 – Il giorno del confronto è arrivato. Nella sala dell'auditorium Luzi di Comunanza il sindaco Domenico Sacconi, circondato dalle istituzioni, si è seduto per affrontare la crisi Beko. "Questa è una terra di lavoratori che con tanti sacrifici hanno fatto crescere questo territorio – commenta il primo cittadino -. Vedere tanti sindaci tutti insieme è davvero emozionante".
"Questo stabilimento non rappresenta solo un’industria, ma un pezzo fondamentale della nostra storia manifatturiera, un patrimonio che ha avuto un impatto significativo anche a livello nazionale. Il Governo ha coscienza e contezza di questa realtà" ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, prima dell’inizio dell'assemblea pubblica. Insieme a lui, il commissario per la Ricostruzione Guido Castelli, il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Lucia Albano, numerosi parlamentari marchigiani e gli assessori regionali alle Attività Produttive Andrea Maria Antonini e al Lavoro Stefano Aguzzi insieme a tanti sindaci del territorio. Il punto del sindaco Sacconi, è chiaro: l'importante è mantenere alta l'attenzione sulla vicenda, considerando l'impatto devastante della possibile chiusura dello stabilimento per l'intera area montana.
L'incontro ha riunito istituzioni locali, regionali e nazionali, sindacati, lavoratori, associazioni di categoria e sessanta sindaci dei Comuni delle province di Ascoli, Fermo e Macerata, l’assessore del Comune di Fabriano Maurizio Serafini, altra sede della multinazionale coinvolta nella vertenza, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti presidente di Anci Marche e del Consiglio Nazionale Anci, il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini.
"Il piano industriale presentato da Beko è inaccettabile – ha sottolineato l'assessore regionale Aguzzi -. La fusione tra Whirlpool e Arcelik è stata vista e attesa come un'opportunità per rafforzare un settore, quello dell’elettrodomestico, che ha bisogno di essere rilanciato. Le istituzioni locali, insieme al governo e alla Regione Marche, hanno lavorato instancabilmente per sostenere questo percorso, collaborando con i sindacati e i lavoratori. È fondamentale che si considerino proposte che possano effettivamente valorizzare il nostro territorio. Spostare la produzione da Comunanza sarebbe un grave errore, che comprometterebbe non solo l'occupazione, ma anche il tessuto industriale locale".
"Siamo attivamente coinvolti nei tavoli ministeriali, poiché è fondamentale far sentire la presenza della nostra Regione – ha ribadito Antonini -. Stiamo già cercando risposte positive e abbiamo ottenuto risultati incoraggianti per l'area di crisi complessa che interessa questo territorio, grazie a finanziamenti adeguati. Crediamo fermamente che, più risorse riusciremo a mobilitare, più potremo rafforzare il tessuto industriale locale. È cruciale assicurare le risorse necessarie per proteggere il nostro patrimonio industriale, che non è solo un valore per il nostro territorio, ma per l'intera regione. Siamo tutti in prima linea, unendo le forze con i lavoratori e le istituzioni locali, per affrontare le sfide attuali e rilanciare il nostro territorio. Con una strategia efficace e il supporto del Ministero, possiamo creare un futuro migliore per la nostra comunità".
Il commissario Castelli ha sottolineato come la vertenza rischi di compromettere l’accelerazione impressa alla ricostruzione, rendendo necessario un intervento risolutivo. Il sottosegretario Lucia Albano ha espresso la propria vicinanza ai lavoratori dello stabilimento di Comunanza e agli altri stabilimenti coinvolti, evidenziando che il governo ha già avviato misure di protezione tramite la Golden Power, che consente di mantenere attivo il tavolo delle trattative.
Il prossimo incontro sarà giovedì, quando si terrà una seduta aperta del consiglio provinciale di Ascoli dedicata alla crisi Beko convocato dal Presidente della Provincia Sergio Loggi. Altra puntata sarà invece il 10 dicembre, ma fuori regione. L' incontro infatti si sposterà al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, dove si attende un confronto decisivo anche con i vertici aziendali.