MATTEO PORFIRI
Cronaca

"Beko, ora va rafforzato l’intero indotto"

La soddisfazione dei sindacati dopo la visita del ministro alle imprese e al Made in Italy Adolfo Urso allo stabilimento a Comunanza

Un operaio al lavoro alla Beko (. Foto Vagnoni

Un operaio al lavoro alla Beko (. Foto Vagnoni

All’indomani della visita del ministro alle imprese e al Made in Italy Adolfo Urso allo stabilimento Beko, a Comunanza si respira un clima di euforia. L’aver scongiurato la chiusura della fabbrica, infatti, è stato un grande successo per la giunta guidata dal sindaco Domenico Sacconi, che sin dai primi istanti dopo l’annuncio della multinazionale di voler smantellare il sito si era attivato per trovare una soluzione. Ciò mobilitando tutti i sindaci del territorio, soprattutto quelli del comprensorio montano, e studiando soluzioni insieme al governatore Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Aguzzi e Antonini, al commissario per la ricostruzione post sisma Guido Castelli e i sindacati. Visita del ministro Urso avvenuto a un mese dalla chiusura dell’accordo definitivo, sottoscritto a metà aprile al Mimit, a Roma. Presenti alla visita anche i sindacati per i quali, però, ci sono ancora dei nodi da sciogliere prima di considerare del tutto conclusa la vicenda. "Grazie alla determinazione dei lavoratori, al sostegno della comunità locale e all’impegno delle istituzioni, è stata scongiurata la chiusura dello stabilimento Beko di Comunanza – scrivono in una nota le Rsu e le segreterie di Fim-Cisl, Fiom-Cgil E Uilm-Ui –. La firma dell’accordo rappresenta un traguardo importante, frutto di una mobilitazione corale e di un lavoro sindacale costante e incisivo. Tuttavia il percorso è tutt’altro che concluso: ora si apre una seconda fase, decisiva per il futuro del sito industriale. Per garantirne la sostenibilità economica e occupazionale, sarà fondamentale assicurare adeguati volumi produttivi e rafforzare l’intero indotto, che rappresenta un pilastro per l’economia dell’entroterra ascolano. In quest’ottica, la nuova lavasciuga annunciata potrebbe diventare un’opportunità concreta di rilancio, a condizione che si tratti di un prodotto di fascia alta, in grado di posizionarsi con forza in un mercato europeo sempre più competitivo".

Proprio per questo, i sindacati richiamano la necessità di sostenere commercialmente il riposizionamento del marchio Beko nel segmento premium del settore elettrodomestico. Fim, Fiom e Uilm ribadiscono l’impegno a mantenere alta l’attenzione sul rispetto degli accordi, promuovendo un monitoraggio costante e avanzando proposte per traghettare lo stabilimento verso un futuro stabile e duraturo. L’obiettivo condiviso è dare continuità produttiva e occupazionale a un territorio montano che ha già pagato un prezzo alto in termini di dismissioni industriali.

Matteo Porfiri