
La curva della Samb
"Oggi si tende molto a dare fiducia ai giovani ed il calcio europeo ne è la dimostrazione. Lo fa il Psg ed allora tutti ad imitarlo". Roberto Beni è un tecnico che di giovani se ne intende. E’ stato il primo collaboratore di Davide Ballardini nella stagione 2004-2005 quando la Samb fu costruita in tre giorni con ragazzi di spessore. "Una politica giustissima da seguire -aggiunge il tecnico rivierasco- ma occorre anche l’allenatore giusto ed un’ampia conoscenza di questi giovani".
Beni, quindi la Samb sta seguendo la strada giusta.
"Assolutamente si. Mi auguro che Cristian Pazzi metta mano al settore giovanile rossoblù dandogli la giusta importanza. La Samb non può fare a meno del suo vivaio anche perché da lì sono usciti calciatori di valore. Bisognerebbe fare, però, un discorso a trecentosessanta gradi".
E cioè?
"In primo luogo costruendo una prima squadra con ragazzi di prospettiva e gente di esperienza e di categoria. E poi una ristrutturazione completa del settore giovanile in modo serio con gente come Cristian Pazzi affiancato da un gruppo scouting che vada in giro per l’Italia per vedere e conoscere giovani talenti. Ho fatto un corso di aggiornamento a Brescia dove relatore è stato Pasquale Sensibile capo scouting del Paris Saint Germain che ci ha presentato il progetto del club transalpino. L’obiettivo è di seguire sempre il ragazzo, conoscere la famiglia e poi valutare se idoneo per la prima squadra o meno. Per fare questo lavoro occorre competenza ma soprattutto visionare da vicino il giovane calciatore". La Samb punta molto sui giovani anche per quanto riguarda la prima squadra.
"Il cocktail giusto è abbinare a giovani di spessore anche qualche "vecchio" che conosca bene il campionato di Serie C. Al momento la Samb sembra avere preso la strada giusta. Comunque la Serie C è un campionato totalmente differente dalla D. Certo, il tasso tecnico è calato nel corso degli anni. Un esempio da prendere in considerazione è il Pineto. Organizzazione, società modello, giovani interessanti. Ecco perché il club abruzzese ha disputato campionati di livello".
Che tipo di torneo attenderà la formazione rossoblù?
"Bisognerà vedere prima di tutto i gironi. In C puoi vincere e perdere con tutti. E’ un campionato estremamente equilibrato e tosto sotto ogni profilo. La dirigenza deve subito capire chi tra i calciatori della passata stagione è pronto per giocare in questa categoria e cioè capire dove può arrivare chi ha giocato in serie D. Tutto, poi, dipende dall’obiettivo prefissato. La Samb deve prima di tutto consolidarsi nella categoria per poi pian piano provare ad alzare il tiro".
Beni, dopo 39 anni torna anche il derby con l’Ascoli. "Sportivamente è bellissimo, una delle cose più affascinanti che si possano vivere. Mio padre (Paolo Beni, ndr.) ne ha disputati tanti, io qualcuno con la Primavera della Samb. Una partita che ti può cambiare una stagione e che può essere da stimolo per tutta la squadra. Con la speranza che si rimanga sempre nello sfotto o nell’ilarità".
Benedetto Marinangeli