Biologico, 700 le aziende nel Piceno

A queste si aggiungono 150 agriturismi, la direttrice di Coldiretti: "Crescita importante negli ultimi anni"

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Sono circa 700 le aziende biologiche nel Piceno, per un’estensione di 17mila ettari. A loro si aggiungono oltre 150 agriturismi, spesso anche loro con il sigillo bio. Un mondo in grande crescita, come ha confermato Milena Sanna, direttrice di Coldiretti Ascoli Fermo: "Negli ultimi anni gli ettari a biologico sono in crescita, come la consapevolezza del fatto che essere ‘bio’ rappresenta un valore aggiunto per un’azienda. Le nostre rappresentano il 18% del totale regionale: sono tante e piccole, mentre nelle altre province spesso sono più grandi". La varietà dei prodotti biologici del Piceno è molto ampia: "Principalmente frutta, foraggio, cereali, poi ci sono tanti vigneti e uliveti. Si sta riscoprendo il biologico come valore aggiunto, anche per una richiesta del mercato". E su questo punto la direttrice Sanna ha fatto un collegamento tra le abitudini alimentari e il Covid: "Con la pandemia si è registrata un’alta richiesta di prodotti di prossimità, ancor meglio se biologici". E su questo filone si innestano anche gli agriturismi, per i quali Coldiretti chiede riapertura in sicurezza: "I nostri sono quasi tutti biologici e quindi anche la somministrazione del cibo segue questa catena. Stiamo spingendo affinché venga data la possibilità agli agriturismi di poter aprire, perché stanno vivendo un momento di sofferenza: parliamo di attività all’aperto, dove può essere garantita la sicurezza. Stiamo andando incontro al periodo estivo e queste aziende hanno ampi spazi all’aperto". L’importanza del biologico è stata riconosciuta anche a livello regionale, con la firma del ‘Patto per il biologico’ nei giorni scorsi a palazzo Raffaello, insieme a tutte le associazioni del settore. Le Marche puntano per la prima volta alla creazione di un unico e grande distretto del biologico forte di numeri, progetti e obiettivi importanti.

"La Regione – ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura, Mirco Carloni – crede fortemente alle potenzialità di questo settore come traino per molti altri comparti e cerniera di uno sviluppo sostenibile anche a livello turistico-ambientale. La firma di questo patto sigilla la volontà di andare verso la realizzazione di un distretto biologico e del cibo che può diventare il più grande d’Europa, caratterizzato da un forte brand territoriale che identifichi le Marche come regione bio per eccellenza, attraverso un incisivo marketing territoriale, una promozione spinta che valorizzi il prodotto in termini di qualità e competitività sui mercati interni ed internazionali". Carloni ha anche detto che la Regione Marche intende investire nella promozione del biologico in tutti i settori e sarà inserito nella parte dedicata alle Marche nella sezione ‘Food’ di Expo 2020 Dubai.

Daniele Luzi