GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Bomba carta sotto casa di Verdone. Identificati i due autori del blitz

Sono stati identificati i due giovani che sabato 3 maggio hanno gettato un ordigno sotto l’abitazione del direttore generale dell’Ascoli...

Domenico Verdone

Domenico Verdone

Sono stati identificati i due giovani che sabato 3 maggio hanno gettato un ordigno sotto l’abitazione del direttore generale dell’Ascoli Calcio, danneggiando alcune automobili in sosta e la vetrina di un’attività commerciale. Le telecamere della zona hanno inquadrato con chiarezza i due soggetti che a quanto pare hanno agito a volto scoperto, incuranti della possibilità di poter essere identificati. I loro nomi sono già stati trasmessi dalla Questura alla Procura della Repubblica di Ascoli che si appresta a contestare il fatto ad entrambi. Era metà pomeriggio quando gli apparecchi elettronici di un impianto di sorveglianza privato hanno registrato la presenza di due ragazzi in sella ad uno scooter. C’è anche la registrazione del momento in cui uno dei due getta materialmente l’ordigno (probabilmente una bomba carta) sotto l’abitazione dove Verdone risiede quando è ad Ascoli; quel giorno non c’era. La deflagrazione ha suscitato paura nella zona, ma anche danni ad alcune auto che erano parcheggiate nel punto dove l’ordigno è stato gettato e fatto esplodere. Danni anche alla vetrina di un negozio della zona e paura per un passante che, fortunatamente, non ha riportato danni fisici. Un episodio grave che palesa il clima di tensione che c’è intorno alle vicende legate all’Ascoli calcio e al suo futuro. Il tifo organizzato cerca in tutti i modi (in questo caso illegali) di spingere Massimo Pulcinelli a vendere la società, deluso per la retrocessione in serie C e lo scialbo risultato nel campionato appena concluso, con l’Ascoli salvo a stento, grazie alla penalizzazione della Lucchese, finita dietro in classifica. Il lancio di bombe riporta a un anno fa, alla partita casalinga contro il Pisa del 10 maggio 2024 che ha sancito l’aritmetica retrocessione della squadra bianconera in terza serie. Quella sera molti ordigni, di varia potenza, furono lanciati sia all’interno dello stadio Del Duca, sia all’esterno dove si assiepò una folla numerosa e roboante che contestò a lungo società e squadra, con anche il lancio di suppellettili all’indirizzo delle forze dell’ordine, scontri e danni al bar antistante i distinti ovest lato nord. Per quei fatti, sono stati condannati a 8 mesi di reclusione ciascuno i primi quattro ultrà arrestati in flagranza di reato. A giorni è attesa la conclusione delle indagini per gli altri 11, successivamente indagati.

Peppe Ercoli