Ascoli, preso a botte davanti alla scuola. Denuncia in arrivo

Nel mirino due del Blocco studentesco, ma uno solo avrebbe picchiato

ALTA TENSIONE L’ingresso dell’istituto tecnico statale Mazzocchi; in alto a destra, il servizio uscito ieri

ALTA TENSIONE L’ingresso dell’istituto tecnico statale Mazzocchi; in alto a destra, il servizio uscito ieri

Ascoli, 24 novembre 2017 - L’aggressione subita dallo studente di 17 anni che è stato appena eletto rappresentante d’istituto al Mazzocchi, avvenuta martedì mattina, ha sollevato un autentico polverone in città. Molti, ovviamente, hanno condannato il gesto, alla cui base ci sono motivi politici, in quanto il ragazzo la scorsa settimana aveva contestato il modo di operare dei candidati delle altre liste della scuola, alcune delle quali legate al Blocco Studentesco, costola di Casapound. Resta il fatto, però, che da parte dei genitori del 17enne, con molta probabilità, nelle prossime ore verrà presentata una denuncia.

Due i ragazzi nel mirino: uno di questi, che avrebbe effettivamente colpito al volto lo studente (provocandogli due tagli e l’abrasione alla cornea dell’occhio destro), è maggiorenne e iscritto al primo anno della facoltà di giurisprudenza a Macerata, mentre l’altro è minorenne e frequenta un altro istituto superiore della città. «Mio padre sta decidendo il da farsi, ma una cosa è certa: quanto accaduto non può finire nel dimenticatoio – ha raccontato ieri lo studente –. Al contrario di quanto afferma il Blocco Studentesco (articolo sotto), non c’è stata nessuna offesa da parte mia né nei confronti della persona che mi ha aggredito né del loro movimento. E’ stato lui a cominciare con le provocazioni e a mettermi le mani addosso.

I testimoni ci sono e le persone sanno la verità. Prima o poi emergerà tutto». A stringersi attorno al giovane sono stati anche i componenti della sezione provinciale dei Giovani Democratici. «Quello che è successo in questi giorni non è un episodio isolato, ma l’ennesima dimostrazione che oramai per alcuni la violenza è l’unico mezzo di confronto – scrivono i Gd nella loro pagina -. Quando accade tra ragazzi giovani, fuori da una scuola, la questione è ancora più grave. Le cause dell’aggressione? Semplicemente visioni politiche differenti. Si è minimizzato per troppo tempo questo fenomeno, è tempo di dire basta, siamo alla deriva». «L’ambiente scolastico è luogo di formazione, di incontro, di confronto anche politico – aggiunge il consigliere comunale Francesco Ameli –. Non può essere fucina di odio e di violenza». E infine Davide Falcioni, segretario di federazione di Rifondazione: «E’ ormai chiaro come nel nostro territorio, così come nel resto del Paese, si vada sempre più diffondendo una cultura che preveda l’uso “politico” della violenza a opera di coloro che si richiamano ad un passato criminale. Di fronte a questa marea nera, coloro che si richiamano ai valori dell’antifascismo e della democrazia non possono che opporsi decisamente ad essa».