Botte e minacce ai militari: scarcerati

Il giudice ha disposto per il padre la permanenza in casa dalle 22 alle 7 e l’obbligo di firma per il figlio

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"Sbirri di m...., voi non sapete chi sono io, lasciatemi stare, voi fate una brutta fine; lasciate stare i ragazzi, non li toccate altrimenti vi faccio venire a cercare a voi e alle vostre famiglie. Infami!". Sono solo alcune delle frasi che due persone, padre e figlio, avrebbero pronunciato la notte fra sabato e domenica scorsi nei confronti di una pattuglia dei carabinieri che li hanno arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di lesioni personali, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. I due sono comparsi ieri davanti al tribunale di Ascoli che ha convalidato l’arresto, ha revocato a entrambi i domiciliari disponendo per il padre l’obbligo di dimora nel comune di residenza con permanenza in casa dalle ore 22 alle ore 7 e l’obbligo di firma per il figlio. I due, a bordo di un’auto insieme ad una terza persona, a notte fonda sono stati fermati dai carabinieri che avevano notato un’andatura eccessivamente veloce. Il padre ha subito apostrofato i militari minacciando loro e le famiglie. Anche il figlio ha incalzato i carabinieri: "che ci fermate a fare? Vi ammazzo, volete fare a botte?". Il padre, vantando conoscenze altolocate, ha ancora incalzato gli operanti. "Non mi potete toccare, sono un collaboratore di giustizia, ho amici che vi vengono a cercare e vi fanno fare una brutta fine, basta che li avverto". La situazione è degenerata e l’uomo ha colpito su diverse parti del corpo uno dei carabinieri. Neanche l’intervento della moglie, nel frattempo sopraggiunta, ha sortito l’effetto di calmare il marito che ha colpito un militare con una testata al volto e picchiandolo al corpo: "Io ti sparo, ti squarto, vi brucio casa e le macchine, faccio cercare dai miei amici te e la tua famiglia, non potrete scappare, li sgozzo tutti" ha detto l’uomo. A quel punto i carabinieri lo hanno ammanettato e posto nell’auto di servizio. Visto che tentava di scappare, i militari hanno deciso di portarlo a sirene spiegate a San Benedetto, col figlio che li ha seguiti con l’auto. Una volta in caserma è stato necessario far intervenire anche una pattuglia del nucleo radiomobile. Anche in caserma è proseguito l’atteggiamento minaccioso, violento e intimidatorio da parte di padre e figlio. Entrambi sono stati arrestati. Il padre è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. I carabinieri sono stati medicati in ospedale (prognosi 7 e 10 giorni).