"Ormai ti rimane poco da vivere, prima o poi la vita te le porto via io o la malattia: allora perché non ti ammazzi da sola?": e giù botte. E’ quanto accaduto ad una donna ascolana, madre di una bambina avuta proprio dall’uomo che le augurava così ferocemente la morte, ben sapendo che lei aveva un malattia grave che, purtroppo, poco tempo dopo se l’è portata via davvero, lasciando la ragazzina orfana. A lei, una ex volontaria della Croce Rossa, è dedicata la Panchina rossa a piazza Immacolata. Difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti, l’uomo, un 45enne ascolano già noto per numerosi precedenti penali di varia natura compresi quelli contro l’ex moglie, è stato processato davanti al tribunale di Ascoli per lesioni personali aggravate e minacce aggravate e ieri condannato dal giudice Alessandra Panichi ad un anno e sei mesi di carcere. Una vicenda terribile, connotata da prevaricazione, violenza e crudeltà nei confronti di una donna gravemente malata. Una malattia che l’ha resa invalida civile e di cui l’ex marito naturalmente sapeva.
Invece di starle vicino ha infierito su di lei addirittura suggerendole di suicidarsi, altrimenti avrebbe anche potuto ucciderla lui, ben conscio che la donna non aveva più tante aspettative di vita. Fatti che fanno ancora più male in questi giorni in cui l’Italia intera è profondamente commossa e "arrabbiata" per la morte della giovane Giulia Cecchettin uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. L’uomo, già destinatario di diverse denunce dall’ex moglie, non abitava più con lei e la figlia. Ma il 10 marzo 2019, rientrando dalla messa, se lo sono ritrovato dentro casa, steso sul letto in camera. Inutili gli inviti, anche perentori, ad andarsene. Ne è nata una prima reazione dell’uomo che ha afferrato per il collo e le braccia la moglie, minacciandola di morte davanti alla figlia spaventata, tanto che la mamma per evitare che assistesse a quella scena l’ha mandata a giocare con gli amici. L’uomo si è messo a dormire; quando a metà pomeriggio si è svegliato, si è di nuovo accanito contro l’ex moglie. L’ha presa, sollevata e scaraventata a terra procurandole un forte dolore al bacino e ad una caviglia. "Tanto stasera ti ammazzo! E’ inutile che scappi" le ha inveito contro prendendola a schiaffi. Non pago, si è rifiutato di chiamare un’ambulanza. "Diceva che fingevo" ha poi raccontato la donna ai carabinieri la sera stessa. L’ha poi costretta a salire in auto per andare a riprendere la figlia. "Sentendo il padre minacciarmi di morte lo ha implorato di smettere. Mi si è avvicinata dicendomi "mamma ho chiesto soccorso". Arrivarono quindi i carabinieri che arrestarono il padre e accompagnarono la madre in ospedale per curare le lesioni riportate che richiesero 40 giorni di prognosi. Peppe Ercoli