Caap, giorni decisivi per le cariche Il Comune punta su Vulpiani

All’ente rivierasco spetta la nomina di questa carica e di un membro del collegio sindacale. .

Caap, giorni decisivi per le cariche  Il Comune punta su Vulpiani
Caap, giorni decisivi per le cariche Il Comune punta su Vulpiani

Secondo round per il rinnovo delle cariche del Centro Agroalimentare Piceno (CaaP), e si spera che questa sia la volta buona: la nuova assemblea dei soci necessaria a designare presidente, vicepresidente e ad della società partecipata è stata convocata per lunedì 18 settembre in prima convocazione e martedì 19 in seconda. Molto probabilmente, comunque, la seduta si terrà nel tardo pomeriggio di quest’ultimo giorno. Tutto da rifare per la compagine pubblica, della quale fanno parte il comune di San Benedetto, la regione Marche, il comune di Monteprandone e la Camera di Commercio, che la scorsa settimana si sono ritrovati il gruppo di minoranza, costituito dai soci privati, fortemente convinto a mantenere la squadra che, negli ultimi sei anni, ha retto il timone dell’Agroalimentare. Squadra costituita, come noto, dal presidente Roberto Giacomini, il vicepresidente Corrado Di Silverio e dall’ad Francesca Perotti, che sei anni fa ereditarono una società in difficoltà, risanandone i conti. Il vertice di Viale De Gasperi, però, pur riconoscendo il lavoro svolto dal trio, ha deciso di candidare l’avvocato Paolo Vulpiani alla presidenza del CaaP: all’ente rivierasco infatti spetta la nomina di questa carica e di un membro del collegio sindacale. Per Palazzo Raffaello, invece, la composizione del cda sarebbe potuta rimanere così com’è.

Il punto, però, è che il comune sambenedettese detiene il 43,17% della società: si tratta a tutti gli effetti del socio di maggioranza, e certamente non farà un solo passo indietro sul nome di Vulpiani, ben visto dal Centro Civico Popolare. Acque agitate in maggioranza: alcuni membri della coalizione, infatti, avrebbero preferito mantenere l’attuale gestione. È il caso di San Benedetto Viva, che però, ad oggi, non ha espresso pareri ufficiali sulla questione: in base agli equilibri di maggioranza, la parola sull’Agroalimentare spetta ai cattolici. E questo, certamente, non è un buon momento per alimentare spaccature all’interno della squadra di governo, che già procede con numeri risicati – 13 consiglieri contro i 12 di minoranza – e nella quale il Ccp ha sempre fatto da ago della bilancia. Come equilibrare le istanze rivierasche con quelle private? Si potrebbe proporre all’attuale cda i ruoli di vicepresidenza e amministratore delegato. Anche in questo caso, però, l’attuale formazione perderebbe un terzo del gruppo che ha condotto la società ad oggi. L’atmosfera resta ancora tesa, nonostante il rinvio alla prossima settimana.

Giuseppe Di Marco