"La stagione venatoria 2024-2025 è iniziata solo da un mese e mezzo, ma rischia già di passare alla storia come una delle stagioni di caccia più funestate da ’incidenti’, spesso mortali, non solo a danno dei cacciatori, ma anche di tutti gli altri cittadini che frequentano i boschi, come i cercatori di funghi, i raccoglitori di castagne, gli escursionisti, gli sportivi". Scrivono dalla Lega per l’abolizione della caccia.
"Sono infatti già 5 i morti e numerosi i feriti causati dalle fucilate dei cacciatori. Come Lac denunciamo da sempre l’estrema pericolosità di questa pratica anacronistica e sanguinaria chiamata ’caccia’, che andrebbe subito abolita e riteniamo che questo incremento degli ’incidenti’ venatori sia dovuto alla irresponsabilità ed alla incompetenza di una classe politica. In particolare - continuano –, riteniamo gravissima la decisione adottata dal Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, ed a cascata dalle varie Regioni, comprese le Marche, di anticipare di un mese, ai primi di ottobre, l’inizio
della caccia al cinghiale, con il ’pretesto’, peraltro infondato, di impedire la diffusione della peste suina. Nel mese di ottobre, infatti, gli alberi hanno ancora le loro foglie, la vegetazione è fitta e rigogliosa e risulta quindi estremamente difficile, se non impossibile, per un cacciatore distinguere un cinghiale da un cercatore di funghi o da un escursionista. Non a caso, i cacciatori che praticano le braccate al cinghiale indossano tutti delle pettorine gialle o arancioni proprio per essere più visibili ai loro compagni di battuta ma, nonostante ciò, tutti gli anni si registrano molti incidenti mortali e ferimenti tra gli stessi cacciatori. La braccata è anche la pratica di caccia meno ’selettiva’ e si è dimostrata anche essere la causa principale della proliferazione dei cinghiali e della loro dispersione sul territorio e quindi anche di quelli affetti dalla peste suina".
Poi, l’appello ai numeri: "In base ai dati forniti dagli Atc e dalle Regioni sugli abbattimenti, risulta che la popolazione del cinghiale sia in netto calo e che gli esemplari uccisi siano sempre più ’anziani’. Questo non certo per ’merito’ dei cacciatori, ma grazie al contributo fondamentale del lupo, che è il predatore naturale del cinghiale e che caccia preferibilmente gli esemplari giovani, più facili da catturare".