Cagnolino ferito da un maremmano e buttato in un fosso ancora vivo

Appignano, imputato per uccisione di animali un pastore di 54 anni

Del reato di "uccisione di animali" è imputato un 54enne di Folignano nei cui confronti ieri è iniziato il processo. E’ un’accusa grave quella dalla quale si deve difendere l’uomo assistito dall’avvocato Pierantozzi e scaturita dalla denuncia del proprietario del cagnolino ucciso, a sua volta parte civile, assistito dall’avvocato Ciafrè. La vicenda risale al 17 gennaio scorso ed è avvenuta ad Appignano. L’imputato stava transitando con il suo gregge nei pressi di una abitazione. Per governare le pecore che si è avvalso di quattro pastori maremmani.

Un’operazione che si vede spesso nelle campagne, niente di particolare. Ma in questo caso qualcosa è successo. Secondo l’impianto accusatorio della Procura di Ascoli, uno dei quattro maremmani si sarebbe scagliato contro un cane di razza Pincher, di dimensioni chiaramente minori.

Uno scontro impari che ha visto soccombere il cane di piccola taglia rimasto a terra moribondo. Ciò che la magistratura rimprovera al pastore proprietario del maremmano e che, avendo visto quanto accaduto e resosi conto dell’aggressione del suo cane al Pincher, invece di soccorrere quest’ultimo lo ha riposto in una busta di plastica e "ancora agonizzante" lo ha gettato nei pressi di un fosso in aperta campagna. Il Pincher è stato ritrovato e recuperato dal proprietario ma, nonostante tutte le cure che gli sono state prestate, è morto qualche giorno dopo l’aggressione da parte del maremmano. La denuncia ha fatto scattare l’inchiesta e finire sotto processo il pastore di Folignano che rischia una pena da 4 mesi a 2 anni di reclusione.

p. erc.