Ascoli, calcinacci in piazza del Popolo: senza ok della Soprintendenza restano lì

Dal 9 ottobre scorso delle transenne proteggono i passanti da ipotetici ulteriori crolli sul lato sud del salotto cittadino. Il proprietario dell’immobile ha mosso anche il suo legale per farli rimuovere: un pessimo biglietto da visita per i turisti

Transenne e calcinacci in piazza

Transenne e calcinacci in piazza

Ascoli, 19 ottobre 2022 - Senza il via libera della Soprintendenza delle Marche non è possibile rimuovere i calcinacci che da dieci giorni sono in piazza del Popolo. Più di una segnalazione è giunta alla nostra redazione circa la presenza di calcinacci in piazza. Sono lì dalla sera del 9 ottobre quando un camion in manovra ha danneggiato il balconcino sopra il colonnato sul lato a sud della piazza, quello dove una volta c’era la Standa, per intenderci.

La cosa particolarmente curiosa è che quei pochi resti sono ancora lì, dopo ben dieci giorni, circondati da alcune transenne. Un’immagine non bella che è stata proposta a chiunque in questi dieci giorni sia transitato; e non si è trattato di poca gente, tenuto conto che nel fine settimana il "salotto" di Ascoli ha ospitato il Mercatino dell’Antiquariato che ha attirato in centro migliaia di persone. Una di queste ha esternato la sua indignazione con una lettera inviata al Carlino.

«Da una decina di giorni la parte sud di piazza del Popolo è ingentilita da una recinzione posticcia, all’interno della quale fanno bella mostra di sé alcuni pezzi di travertino caduti dal soprastante balconcino. Probabilmente – ci scrive Ferdinando Castellani – si tratta del danno provocato dal carico elevato di uno dei tanti camion e furgoni che percorrono indisturbatamente piazza del Popolo e (ancor più) piazza Arringo, come se queste due antiche piazze fossero diventate delle arterie autostradali. Gli effetti traumatici causati alla pavimentazione di entrambe le piazze sono sotto gli occhi di tutti, costituendo un serio pericolo a pedoni e velocipedi ed un grave danno al patrimonio monumentale della città. Adesso, oltreché il selciato, i danni cominciano a coinvolgere anche dei palazzetti storici".

"Durante il recente Mercatino Antiquario – conclude il nostro lettore – molti turisti si fermavano a guardare, un po’ smarriti, tale recinzione, adiacente proprio alle bancarelle. Uno spettacolo imbarazzante che poteva ben evitarsi!".

Il Comune c’ha provato a evitare questa visione ai turisti e ai cittadini tutti. Il fatto è che quei pezzi a terra sono parte di un capitello e non possono essere rimossi senza il via libera della Soprintendenza delle Marche. Il proprietario dell’immobile ha sollecitato anche attraverso un legale il recupero delle macerie e la ricostruzione del capitello, chiedendo al comune di fare da tramite con la Soprintendenza. Ma ancora non c’è risposta". Speriamo che la situazione si sblocchi prima possibile. Quelle pietre e quelle transenne non sono un bello spettacolo in quello che è il salotto cittadino e il biglietto da visita della città, oltre alla primissima meta che i turisti imparano a conoscere delle Cento torri nelle visite guidate che, anche in questi mesi autunnali complice il climia mite, si ripetono a scadenza praticamente quotidiana.