Calcio Ascoli, tifosi fuori posto? Altre sanzioni

In arrivo nuovi provvedimenti. Cesari: "Mai sugli scalini"

Sanzioni in arrivo

Sanzioni in arrivo

Ascoli, 12 settembre 2019 - Le sanzioni  ai tifosi dell’Ascoli che durante la gara di Coppa Italia con la Pro Vercelli si sono seduti sulle scale di accesso della Tribuna Carlo Mazzone, hanno scatenato un mare di polemiche E sono in arrivo altre sanzioni per la sfida con il Trapani e altre per quella di campionato sempre contro i siciliani, quando ci si mise anche la pioggia a creare ancora più confusione in Tribuna. A difendere il lavoro degli steward è così arrivato il Delegato alla Sicurezza dello stadio, Mauro Cesari.  Cesari fino a dove arriva il buonsenso e poi scatta la sanzione?  «Lo steward deve far rispettare il Regolamento d’Uso dell’impianto sportivo che lo spettatore sottoscrive acquistando il biglietto. Tra i divieti c’è proprio quello dell’occupazione delle vie di fuga. Finito l’afflusso iniziale il ‘centro stadio’ ovvero la cabina di regia comandata dalla Questura comunica agli steward di liberare le scale di deflusso e le vie di fuga in tutti i settori. Il tutto grazie al supporto delle telecamere. Il buonsenso inizia già qui: si tratta della sicurezza degli spettatori soprattutto nel caso di un eventuale intervento dei sanitari».  Lo steward quindi richiama lo spettatore e lo invita ad accomodarsi?  «I supporters vengono invitati ripetutamente con educazione ad occupare il posto che risponde al loro biglietto. Se lo trovano occupato possono sedersi dove vogliono ma non sulle scale. In particolare nella Tribuna Mazzone ci sono 500 posti liberi, tutti documentati. A noi basta che ci si metta a sedere su un seggiolino, anche se non è quello del posto acquistato. In altri stadi tipo Roma ad esempio hanno fatto sanzioni anche a chi era in un posto che non era il suo, ma questa diventa una ‘cattiveria’».  Quindi sta più al buonsenso del tifoso non creare confusione?  «Il ragionamento è logico, occorre solo liberare le vie di fuga comprese le scale. A quel punto però la maggior parte delle volte lo steward viene insultato e invitato a farsi i fatti propri. Ecco allora che comunica al ‘centro stadio’ l’impossibilità di intervenire e si procede con l’identificazione del tifoso, tramite biglietto o tramite foto. Il tifoso che ieri ha rilasciato l’intervista al Carlino aveva dieci posti liberi nelle vicinanze, ma ha scelto di sedersi sulle scale. Magari per protesta o per creare un disservizio, ma lì oltre a stare scomodo, non ci può proprio stare». È possibile che in pochi sapessero che alla seconda sanzione poi scatta il Daspo?  «Alla seconda sanzione scatta il Daspo, è vero, ma se tu vedi che ci sono le scale libere e ci sei solo tu seduto sui gradini, forse devi riflettere sul fatto che qualcosa non va. Se poi viene lo steward a dirti di trovare un seggiolino libero non puoi insultarlo perché lo steward è un pubblico ufficiale e a quel punto può anche denunciarti».  Possiamo dire però che chi protesta è solo una minoranza?  «È vero. Noi dobbiamo tutelare il 95% delle persone che vogliono stare allo stadio in sicurezza. Gli altri dovranno adeguarsi».  Ma con la zona della Tribuna Est occupata dagli ultras come vi comportate visto che anche lì ci sono scale che non sono libere?  «In questo settore io sono uno dei più preparati d’Italia, senza superbia. Sono anni che faccio questo lavoro e Ascoli è una palestra incredibile. Vado a Parma, a Roma, a Genova, a Torino e in ogni stadio la zona degli ultras gode di un certo tipo di tolleranza. Si chiede rispetto, ma si offre tolleranza. Con gli ultras abbiamo un ottimo rapporto è sono loro stessi i primi a dire che se ci sono problemi, si fanno loro carico di liberare le vie di fuga. Compresa la zona della balaustra dove basterebbe poco per essere repressivi e invece si cerca di essere collaborativi. Se però ci fate caso le sole scale occupate sono le due centrali che arrivano fino a metà Tribuna e portano al settore più ‘caldo’ della tifoseria. Le altre quattro scale che arrivano in cima sono e devono sempre rimanere libere. Noi facciamo solo rispettare il Regolamento».