Cane sbranato nella notte, choc a Spinetoli: "È stato un lupo"

L’animale si trovava legato alla catena, nell’aia di una casa colonica, non distante del centro: "Non ci sentiamo più sicuri"

Un cane legato alla catena ucciso, sbranato e fatto a pezzi presumibilmente da un lupo. Non è stato un risveglio gradevole quello di ieri mattina a Spientoli capoluogo, per i proprietari del povero Gigi, un cane da caccia, frutto di un incrocio tra un segugio e un beagle. Il cane si trovava legato alla catena, nell’aia di una casa colonica, non distante del centro di Spinetoli capoluogo, a guardia dei polli, quando è stato sorpreso e ucciso. Sbranato e fatto a pezzi presumibilmente da un lupo, durante la notte. Purtroppo il povero animaletto, nonostante si sia difeso, in quanto un cane da caccia, abituato a fronteggiare gli animali selvatici, non ha avuto scampo, è stato divorato, la carcassa presentava profondi morsi e lacerazioni, segno dell’assalto probabilmente di diversi aggressori. Le opzioni si riducono a un branco di cani selvatici o di lupi. La presenza di lupi anche a basse altitudine ormai non è una rarità e non sorprende più nessuno. I proprietari, dopo la macabra scoperta, hanno avvisato la guardia forestale e il sindaco Alessandro Luciani, una scoperta che li ha scossi profondamente: "Il cane – raccontano – era legato ad una catena scorrevole di otto metri, era nell’aia della casa colonica, vicino c’è un altro cane, un pastore maremmano, non siamo abituati all’attacco di questi predatori, non siamo in alta montagna, siamo profondamente scossi. Gigi era un cane a cui volevamo tutti bene". Sembra che non si tratti dell’unico animale divorato dai predatori, all’appello mancano altri due cani, che solitamente erano liberi di circolare a Spinetoli. Indignati i proprietari che si appellano alla caccia di selezione: "Non ci sentiamo più sicuri – dichiarano – non siamo abituati ai lupi, è necessario ricreare un equilibrio, chiediamo un intervento immediato". Un fatto che riporta in primo piano il tema dei lupi, degli ibridi e dei cani selvatici che per gli allevatori sta diventando sempre più cruciale.

Maria Grazia Lappa