Capitale italiana della cultura 2021, per Ascoli patto con L’Aquila

La città sosterrà la candidatura degli abruzzesi, che ricambieranno il sostegno l’anno dopo: "tradite" Ancona e Fano

Pierluigi Biondi e Marco Fioravanti, rispettivamente sindaci di L’Aquila e di Ascoli

Pierluigi Biondi e Marco Fioravanti, rispettivamente sindaci di L’Aquila e di Ascoli

Ascoli, 14 gennaio 2020 - Ascoli non sarà in corsa per il titolo di Capitale italiana della cultura nel 2021, ma sosterrà la candidatura de L’Aquila: in cambio, il capoluogo abruzzese sarà al fianco di quello piceno per la corsa del 2022. Un accordo siglato dal sindaco Marco Fioravanti e dal suo collega Pierluigi Biondi, per sostenere reciprocamente le rispettive candidature a Capitale italiana della cultura. La candidatura de L’Aquila è arrivata nel decennale del sisma e l’idea è di proporsi come città dei saperi, della conoscenza e dell’innovazione.

"Ascoli – ha spiegato Fioravanti – è stata la prima città delle Marche a manifestare la propria volontà di candidarsi a Capitale italiana della cultura 2021, ma dopo la proposta presentata anche da Ancona e Fano abbiamo deciso di fare un passo indietro per senso di responsabilità verso l’intera comunità della regione. Tre differenti candidature avrebbero evidenziato mancanza di coesione da parte di un territorio che, al contrario, deve mostrarsi unito e compatto per ambire a tale riconoscimento". Il sindaco Fioravanti, subito dopo aver annunciato il ritiro della candidatura della nostra città, aveva detto che l’anno successivo sarebbe stato quello giusto: concetto confermato oggi, con in più il sostegno de L’Aquila. "Ascoli si ricandiderà per il 2022, nella speranza che tutta la regione sostenga la nostra proposta unica così come ora l’intero Abruzzo supporta la candidatura unica de L’Aquila per il prossimo anno".

La stretta di mano tra Fioravanti e Biondi garantirà quindi un reciproco sostegno: "Ascoli sostiene la candidatura dell’Aquila per il 2021, L’Aquila appoggerà la candidatura di Ascoli per il 2022", è il senso dell’accordo che ha come filo conduttore il terremoto. "Per rilanciare i nostri territori, purtroppo accomunati dalla tragedia del sisma, abbiamo deciso di instaurare questa sinergia, per dimostrare come sia possibile risollevarsi, rilanciarsi e guardare con fiducia al futuro scommettendo sulle proprie radici, sulle tradizioni artistiche e sulle eccellenze culturali". Un patto che segue alla firma, da parte di entrambi i capoluoghi, della Carta dell’Aquila, manifesto delle città delle aree interne nato per stimolare il Governo nazionale a sostenere il rilancio delle città medie attraverso nuove risorse, idee e strategie.

"La cultura rappresenta un volano imprescindibile per dare nuova linfa ai nostri territori, salvaguardando identità e senso di appartenenza delle comunità colpite dal sisma. Diventare Capitale italiana della cultura – è la conclusione dei due sindaci – incentiverebbe il turismo nelle nostre città, attribuendo ad Ascoli e L’Aquila una rilevanza internazionale che stimolerebbe il rilancio post sisma dei nostri territori".