
Ambienti di lavoro insalubri, dipendenti senza formazione, dispositivi di protezione individuale assenti o inadeguati, estintori non funzionanti e attrezzature prive...
Ambienti di lavoro insalubri, dipendenti senza formazione, dispositivi di protezione individuale assenti o inadeguati, estintori non funzionanti e attrezzature prive di sistemi di sicurezza: sono solo alcune delle 43 violazioni contestate al D.lgs. 81/2008 emerse durante una campagna straordinaria di vigilanza condotta dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ascoli Piceno – Fermo. Ai controlli hanno preso parte anche il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e il personale ispettivo dell’INPS, con l’obiettivo di contrastare il lavoro irregolare e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. L’attività ispettiva ha riguardato 25 aziende operanti nei settori manifatturiero, commerciale e turistico-alberghiero nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Durante i controlli sono stati identificati 118 lavoratori, tra cui 9 impiegati in nero, di cui 5 privi di regolare permesso di soggiorno. A seguito delle ispezioni, sono stati adottati 10 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale: 4 per lavoro nero e 6 per gravi carenze in materia di sicurezza, come l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), la mancata predisposizione del piano di emergenza e evacuazione, e l’irregolarità degli impianti elettrici. In un caso è stato anche scoperto un locale adibito abusivamente a dormitorio. Particolarmente rilevante è stato l’intervento in un’azienda per cui è stato disposto il sequestro preventivo, in quanto operante in condizioni riconducibili al caporalato e allo sfruttamento lavorativo, secondo quanto previsto dall’articolo 603 bis del codice penale. Si tratta di una realtà gestita da imprenditori di origine straniera, dove i lavoratori erano esposti a gravi rischi e situazioni di vulnerabilità.