Con il passare degli anni cresce il fenomeno dei minorenni che i comuni devono accogliere nelle comunità e talvolta anche insieme alla mamma o, addirittura, con entrambi i genitori. Sono situazioni che mettono in difficoltà le casse comunali, poiché il Governo restituisce solo una piccola parte delle rette pagate dalle Amministrazioni da bilancio comunale. Il comune di Grottammare, ad esempio, nel 2021 ha speso ben oltre 200 mila euro per sostenere i minorenni in comunità. Dobbiamo fare una prima macro distinzione tra i minori stranieri non accompagnati e gli altri minori inseriti in struttura. I primi sono minori generalmente trovati sul territorio dalle Forze dell’Ordine e sono legati ai flussi migratori provenienti da diversi canali extra-continentali, i secondi, invece, sono minori di famiglie che entrano in comunità a causa del contesto multi problematico che vivono, dovuto a motivi vari tra cui abuso di alcool o droghe, violenza domestica o gravi difficoltà nella gestione dei figli. L’inserimento del minore in comunità avviene su disposizione del Tribunale per i Minorenni. Nelle situazioni in cui è presente uno dei genitori, il Tribunale per i Minorenni può valutare l’opportunità di consentire al genitore di seguire il figlio in Comunità, considerando soprattutto i benefici di un’eventuale prosecuzione del legame affettivo con il bambino. Purtroppo la spesa che i Comuni affrontano per garantire il benessere dei minori si traduce in un vero e proprio "tsunami economico" per le Amministrazioni comunali che si trovano a sostenere costi enormi in relazione alle limitatissime risorse di bilancio disponibili. Grazie alla collaborazione del dottor Igor Vita, responsabile dell’Area Servizi alla Persona, è stato possibile fare un bilancio preciso. Solo nel 2021 il Comune di Grottammare ha dovuto affrontare una spesa di 271.922,92 euro per pagare le rette delle comunità in cui sono stati inseriti 9 minori stranieri non accompagnati, 5 ...
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