Case popolari, 250 le famiglie in graduatoria

Da Agraria al quartiere Nord fino all’ex Mattatoio: dove saranno gli alloggi

Case popolari, il comune ingrana la marcia per realizzare nuovi alloggi e sfoltire la lunghissima graduatoria di aventi diritto presenti sul territorio. Nei piani dell’amministrazione c’è lo sblocco della palazzina in zona Agraria ferma da tempo per problemi negli scavi, la richiesta di fondi per due nuove palazzine nei quartieri nord e l’avvio della ristrutturazione dell’ex Mattatoio. A monte di tutti questi interventi, inoltre, si intende realizzare una rete di graduatorie in modo da facilitare il reperimento di alloggi. La priorità è certamente la risoluzione dello stallo in cui sono finiti i lavori per la palazzina di via Gronchi, nel cui sottosuolo sono peraltro stati ritrovati dei reperti archeologici. "Stiamo sbloccando il lotto dell’Annunziata, dove erano sorti problemi per gli scavi - afferma l’assessore al sociale Andrea Sanguigni –. C’è un accordo con l’Erap per non fargli pagare l’occupazione di suolo pubblico necessaria per l’esecuzione dei lavori. La pratica, insomma può ripartire". Una volta eretta, nella palazzina troverebbero posto 16 appartamenti. "Sin dall’insediamento abbiamo rinsaldato i rapporti con l’Erap – continua l’assessore – perché solo così si ottengono risultati". Tra questi risultati, in futuro, potrebbe figurare anche la realizzazione di nuovi edifici popolari tra San Filippo Neri e Ponterotto. "L’Erap – aggiunge Sanguigni – ha partecipato ad un bando Pnrr, chiedendo 3 milioni che andranno a finanziare l’abbattimento e il rifacimento di una palazzina in via Manara e una in via De Amicis". Ma le buone notizie non finiscono qui. Entro fine aprile, infatti, partiranno i lavori di ristrutturazione dell’ex Mattatoio sempre in via Manara: questo progetto deriva dalla realizzazione del Piano ‘Albula-Via Manara-Paese Alto’. In questo caso, a fronte di 1.850.000 euro, negli oltre 3.400 metri cubi dell’ex Mattatoio troverebbero posto altri 15 alloggi popolari. L’emergenza abitativa, a San Benedetto, rimane un fenomeno drammatico, che bisogna intaccare alla radice per evitare che continui ad espandersi negli anni futuri. "Abbiamo ereditato - conclude l’assessore al sociale – una situazione disastrosa". Il riferimento è al caso della variante ex Remer, dalla quale venne scorporata, nel 2019, l’edificazione di una palazzina popolare, in cambio di un contributo in denaro pari a 3 milioni. "Ad oggi rimangono in graduatoria 250 famiglie aventi diritto, mentre le case disponibili a San Benedetto sono pochissime e fatiscenti. Per questo, ho chiesto ai referenti dell’Ambito 21 di costruire una rete delle graduatorie dei comuni d’Ambito. Sfruttando la mobilità fra graduatorie, si potrebbero tamponare le situazioni più urgenti".

g.d.m.