Centri estivi, dall’Arengo c’è il via libera

Entro il 20 giugno i soggetti interessati ad attività per la fascia 3-17 anni dovranno rispondere all’avviso pubblico comunale

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L’Arengo ha aperto la procedura per i centri estivi nello stesso giorno in cui il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha firmato il decreto con il via libera a partire dall’8 giugno, che vale anche per le colonie estive marine. Il Comune ha emanato l’avviso pubblico a cui dovranno rispondere i soggetti interessati a mettere in campo questo tipo di attività rivolta a bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni.

Il primo elemento che salta all’occhio è la scadenza entro cui presentare le domande: la manifestazione d’interesse dovrà arrivare all’Arengo entro il 20 giugno, e da lì bisognerà considerare ulteriori tempi tecnici. Perché, come spiegato anche nell’avviso, dopo quella data i Servizi sociali inizieranno a vagliare le richieste e poi un’apposita commissione tecnica valuterà la coerenza del progetto organizzativo del servizio offerto con tutti gli orientamenti contenuti nelle linee guida nazionali e regionali.

Al termine della valutazione il Comune si occuperà di formare un elenco dei soggetti ammessi, che sarà pubblicato sul sito dell’Arengo e verrà aggiornato periodicamente.

Se questa è l’attività richiesta all’amministrazione comunale, bisogna considerare che i progetti dovranno ottenere anche il via libera dell’Asur.

Ecco quindi che l’effettiva operatività dei centri estivi resta al momento un’incognita, visto che comunque ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Per quanto riguarda poi le agevolazioni per l’accesso, l’Arengo ha intenzione di mettere in campo dei voucher per aiutare le famiglie più in difficoltà e permettere così ai loro figli di partecipare a questi centri.

Intanto tutti i soggetti pubblici e privati (enti del terzo settore, imprese, cooperative), interessati a realizzare nel territorio comunale dei centri estivi per quest’estate, possono presentare un progetto organizzativo del servizio offerto, che dovrà essere coerente con le linee guida indicate dal Governo.

Tra queste spiccano le modalità di ingresso di bambini e ragazzi. "Nel punto di accoglienza – scrive il Dipartimento nelle sue linee guida – deve essere disponibile una fontana o un lavandino con acqua e sapone o, in assenza di questa, di gel idroalcolico per l’igienizzazione delle mani del bambino prima che entri nella struttura".

"Il gel – si legge ancora nelle linee guida che sono oramai presenti in tutti i campi della nostra quotidianità – deve ovviamente essere conservato fuori dalla portata dei bambini per evitare ingestioni accidentali".

L’ingresso dovrà prevedere alcune verifiche, una alternativa all’altra: si potrà "chiedere ai genitori se il bambino o l’adolescente ha avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa", oppure "dopo aver igienizzato le mani, verificare la temperatura con rilevatore di temperatura corporea o termometro senza contatto".

Insomma, se da un lao la buona notizia è la ripartenza delle attività anche per ragazzi costretti in casa da settimane, dall’altro per i più giovani sarà un impegno quello di abituarsi a norme e regole che scandiranno ancora per diverso tempo la vita di tutti.

Daniele Luzi