Cosa accade nel Centro Civico Popolare? Sono nuove e spinose incognite quelle che l’amministrazione comunale è costretta a risolvere all’interno della propria maggioranza, che dall’addio di tre dei suoi illustri alfieri – i due De Vecchis e Barlocci – vive scossoni con cadenza giornaliera. Questa volta le preoccupazioni provengono da quello che è sempre stato il vero ago della bilancia della coalizione, cioè il Ccp: più che una lista, un vero e proprio giano bifronte, sviluppato sull’asse cartesiano di Eldo Fanini e Domenico Pellei. Giorni fa l’ala ‘di sinistra’ del gruppo ha indirizzato al sindaco Spazzafumo un messaggio piuttosto chiaro: da una parte, il centro ha fatto capire che bisogna cambiare metodo nella gestione della cosa pubblica. Più condivisione e meno tatticismi, una mano più ferma nel tenere un timone che, da qualche tempo a questa parte, si fa portare a spasso dalle correnti. Tutto questo per uno scopo meno astratto, cioè portare a casa i risultati promessi in campagna elettorale, e quindi cambiare la città senza per questo compromettere la tenuta della maggioranza. La barca va, per ora, ma con un unico braccio in più a remare rispetto all’opposizione: una minoranza che non si farà sfuggire nessuna occasione per rovesciare un’amministrazione verso cui non nutre alcuna fiducia.
Ecco però che anche in questo, il Centro Civico Popolare mostra una doppia natura. In consiglio infatti c’è chi, come Elena Piunti e soprattutto Domenico Novelli, non la pensa così. "Nutro la massima fiducia nei confronti del sindaco Spazzafumo e dell’amministrazione – dichiara quest’ultimo – nonostante le difficoltà stiamo portando avanti iniziative importanti che cambieranno il volto di San Benedetto. E questo non è solo un mio pensiero: Centro Civico, in una riunione di qualche giorno fa, ha riaffermato unanimemente il proprio appoggio incondizionato al sindaco. Capisco e rispetto chi abbia deciso di allontanarsi da questa maggioranza – continua Novelli – ma noi siamo compatti e decisi a continuare nel nostro percorso in ossequio al nostro senso di responsabilità verso i cittadini". Parole forti per un atteggiamento opposto a quello di esponenti come Fanini e Fabrizio Capriotti, che invece sull’argomento non si esprimono. Ma a volte il silenzio è più eloquente di mille parole e il Ccp, più che centro, oggi somiglia all’epicentro di importanti movimenti sotterranei che presto potrebbero sprigionare energia distruttiva. Il vertice comunale sarà capace di resistere ad un nuovo urto?
g.d.m.