Centrosinistra tra primarie e 5 Stelle

Il Pd guarda all’alleanza co i grillini ma parte della coalizione vuole le consultazioni per scegliere il candidato

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E’ una partita lunga e complessa, quella interna al tavolo del centrosinistra che avrà per esito la scelta di un candidato sindaco di coalizione. Fermo restando che l’alleanza fra i diversi gruppi non è da darsi per certa, i due ‘poli’ principali tentano di non commettere errori di posizionamento, che risulterebbero fatali. Da una parte ci sono Verdi, Rinasci Marche, Civici e minoranza del Pd che intendono mettere in cassaforte la candidatura di Paolo Canducci, cercando un collegamento con Roma che assicuri le primarie a San Benedetto. Dall’altra parte il Pd, su consiglio di Cambia San Benedetto, sarebbe intenzionato ad inserire i Cinque Stelle nel tavolo, in modo da mettere sotto scacco i sostenitori dell’ex assessore all’urbanistica. Insomma, da entrambe le parti si prova la manovra di accerchiamento. Se i Verdi riusciranno ad obbligare il Pd a fare le primarie, il più sarebbe fatto perché, con un voto esteso a tutte le componenti della sinistra, Paolo Canducci avrebbe maggiori chance di spuntarla rispetto agli altri nomi in ballo. Non a caso, in uno degli ultimi incontri elettorali, i Verdi hanno invitato anche Matteo Ricci, ufficialmente per parlare di mobilità sostenibile, ma è possibile che Rinasci Marche abbia creato un contatto con uno degli esponenti di spicco del Pd nazionale, proprio per far pressioni a Roma e fare in modo che la segreteria nazionale indichi le primarie anche per la Riviera.

D’altro canto, si può dire che Enrico Letta abbia già dato un’indicazione di massima di ciò che si dovrebbe fare prima delle elezioni autunnali. Certo, va detto che le parole del neosegretario ognuno le interpreta come vuole: il punto è che le primarie dovrebbero farsi dove il centrosinistra risulti disunito, ma in Riviera la maggioranza ha più volte allontanato l’idea di fare la conta. Secondo Claudio Benigni e i segretari di circolo, infatti, nel 2016 le primarie avrebbero già ampiamente dimostrato l’incapacità di tenere unita una coalizione. Proprio per evitare la prova di forza, il Pd avrebbe in mente di ricreare un tavolo dell’alleanza, ma questa volta inserendovi anche i Cinque Stelle. In questo modo il confronto su programma e candidature avverrebbe alla luce del sole e le liste intenzionate ad uscire potrebbero farlo senza tanti giri di parole. Come d’altronde ha fatto Centro Civico Popolare, gruppo incompatibile con Cambia San Benedetto, che ha chiesto al tavolo una posizione netta contro le varianti e l’ulteriore consumo di suolo.

La consultazione allargata, inoltre, procederebbe prima con la redazione di un programma condiviso e solo dopo con l’individuazione del candidato ideale. Certamente non la soluzione migliore per Paolo Canducci, che si è messo in gioco già dall’anno scorso e che non intende fare un passo indietro circa la propria candidatura. Neanche i pentastellati intendono cedere terreno sulla scelta di Serafino Angelini, ma con l’ingresso nel tavolo il Movimento Cinque Stelle smetterebbe le vesti dell’outsider, aprendosi di fatto a nuovi scenari. Per il momento, oltre ai nomi già noti è stato messo sul tavolo, negli ultimi giorni, quello della pediatra Aurora Bottiglieri: il medico non appartiene a nessun partito, ma non è detto che ciò sia condizione sufficiente per attirare un largo consenso.

Giuseppe Di Marco