
Niente obbligo di aggiungere bagni negli chalet: è questo il mantra che tornano a ripetere i balneari, tuttora impegnati in un duro braccio di ferro con gli amministratori comunali sull’ampliamento delle concessioni demaniali. Qual è il problema? Che nel modulo da presentare per ottenere la licenza di ampliamento si dice che, dopo aver ricevuto l’ok dal comune, "il concessionario è tenuto a presentare allo Sportello Unico per le Attività Produttive la relativa ‘Scia’ - Segnalazione Certificata di Inizio Attività - di variazione". Una nota non apprezzata dai balneari: l’Itb, dietro impulso del presidente Giuseppe Ricci, ha domandato alla regione Marche se la richiesta di adeguamento della profondità dell’arenile comporti l’obbligo di presentare la Scia. "La regione – fa sapere Ricci – ha risposto che la necessità di modificare la Scia si ha quando si modificano i requisiti strutturali degli stabilimenti". Ovvero ombrelloni, cabine, docce, servizi igienici e locali spogliatoi: nell’elenco, però, non figura la profondità della concessione est-ovest. Secondo l’interpretazione che danno i concessionari, pertanto, per richiedere l’aumento dell’arenile non si dovrebbe necessariamente presentare la Scia. Il nodo è tutto qui. Facendolo, il balneare di fatto comunicherebbe una modifica di elementi strutturali della concessione: cosa che lo condurrebbe all’adeguamento automatico a tutte le norme contenute nel Piano spiaggia del 2010.
E, tra queste, figura anche quella secondo cui gli chalet con più di 100 ombrelloni devono avere almeno 4 bagni. Non finisce qui. Per togliersi ogni dubbio, Itb ha anche chiesto ai tecnici di Palazzo Raffaello se l’aumento della profondità sia una variazione non sostanziale: "La regione – scrive ancora Ricci - ha confermato: ‘Non si ritiene una variazione sostanziale’". Infine, l’associazione di categoria ha domandato se la variazione della superficie comporti l’adeguamento delle strutture costruite e autorizzate prima del Piano spiaggia 2010 alle sue norme. Questo, dice la regione, dipende dai regolamenti adottati dai singoli comuni sulla base dei Piani spiaggia. Ma, fanno notare i balneari, nel regolamento sambenedettese non c’è traccia di tale obbligo. Cosa potrebbe significare tutto ciò? Un mare di ricorsi: se a seguito di controlli venissero elevate sanzioni per il mancato rispetto delle norme del Piano spiaggia, molti chalet potrebbero impugnarle. "Questa amministrazione è per noi continua fonte di tribolazione – commenta Ricci – al governo della città serve gente capace".
Giuseppe Di Marco