Che la pace del Natale parli anche ai cuori in guerra

Caro lettore,

lei è un fedelissimo della nostra rubrica e non è nuovo a queste riflessioni sempre interessanti. In questi anni lei, come noi, è stato testimone si potrebbe dire oculare (in quanto ha letto le notizie con i suoi occhi) delle storture di questo mondo. Spesso in questo spazio abbiamo affrontato insieme argomenti drammatici, molte volte pieni di controsensi e situazioni stridenti. La guerra in Ucraina è uno di questi casi. Mentre negli Stati Uniti tutto procede liscio, dall’altra parte del mondo c’è una tragedia umanitaria causata anche dall’ambigua strategia politica a Stelle e Strisce in quelle zone, già ‘bollenti’ per le tensioni tra i due paesi. Non è questo il luogo adatto a discutere di certe questioni tanto ampie e sicuramente io (non so lei) non ho le competenze adatte a fornire risposte certe sul tema, tuttavia possiamo concludere che in tutto ciò a perdere è senza dubbio (soprattutto) l’Europa, contenitore di Stati evidentemente incapace di esercitare la sua forza per promuovere la pace. Non resta che sperare in una tregua natalizia che possa porre i presupposti per la conclusione definitiva del conflitto.