
Il terreno del piano particolareggiato
"Nelle ultime settimane tutte le forze politiche si sono esercitate a dire la loro sulle presunte presenze turistiche tra il Nord delle Marche e la nostra città, San Benedetto, sulle scelte fatte per all’ex stadio Ballarin ed addirittura sul problema della stradina di zona Brancadoro. Le stesse forze politiche che però manifestano una certa timidezza nel perorare il progetto non solo dell’apertura di Via Lombroso, nel quartiere Marina di Sotto, ma di tutta l’opera strategica importante per il nuovo concetto di viabilità cittadina, in perfetta sintonia con le linee indicate nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile". È l’avvocato Rosalia Colangelo a dirlo, in rappresentanza dei sottoscrittori delle 900 firme, partita in via Lombroso e allargata a tutta la città, protocollata in comune nel novembre 2024. Per il legale e per i firmatari del documento "la raccolta firme da parte di 900 cittadini, rappresentava la voce di tutta la nostra città e non solo dei residenti di via Lombroso, questi stessi cittadini, non chiedevano e non chiedono di partecipare a nessun progetto, ma solo il rispetto e l’attuazione del piano di iniziativa pubblica già esistente. Non esiste quindi nessuna contrarietà all’apertura purchè questa avvenga come realizzazione contestuale di tutte le opere previste dal piano comunale. Appare inverosimile non sostenere o travisare questa linea di sviluppo che è rigorosamente quella indicata dal comune. Il costo dell’opera non è di 21.000 euro – precisa il legale – essendo questo il costo d’acquisto della proprietà Ragni. Il costo, sicuramente molto più alto non si conosce".
Stefania Mezzina