MASSIMILIANO MARIOTTI
Cronaca

Chiusura delle attività commerciali vicino al Del Duca per ordine pubblico

L'ordinanza comunale impone la chiusura di tre bar vicino allo stadio di Ascoli per motivi di ordine pubblico, suscitando proteste.

L'ordinanza comunale impone la chiusura di tre bar vicino allo stadio di Ascoli per motivi di ordine pubblico, suscitando proteste.

L'ordinanza comunale impone la chiusura di tre bar vicino allo stadio di Ascoli per motivi di ordine pubblico, suscitando proteste.

A poche ore dall’ultima gara in casa dell’Ascoli, l’amministrazione comunale ieri mattina ha deciso con l’ordinanza 231 di imporre la chiusura delle tre attività commerciali più vicine al Del Duca (Bar Stadio, Bar dello Sport, Tabaccheria e Bar dello Stadio) per ragioni di ordine pubblico. Una scelta chiaramente non condivisa dagli esercenti. "Va bene l’ordine pubblico, ma non a discapito di chi lavora e paga le tasse – lamenta Danilo Palatroni, titolare del chioschetto dove è situato il Bar dello Sport –. Mi hanno notificato il divieto soltanto il giorno prima della partita dopo aver già sostenuto in settimana delle spese importanti per acquistare un quantitativo maggiore di cibo e bevande, visto che per l’ultima partita prevedevo un numero di clienti superiore rispetto al solito. Mi fa soprattutto riflettere il fatto che le attività che dovranno chiudere saranno soltanto i tre bar a ridosso della stadio, tra cui il mio. Mentre spostandoti anche meno di un chilometri prima, tutti potranno bere alcolici senza problemi". La linea imposta è parsa ingiusta, poiché potrebbe andare a creare un precedente in vista delle prossime occasioni. Per queste attività proprio il giorno della partita costituisce la possibilità di fare incassi maggiori. "Se si decide di farmi chiudere per ordine pubblico in una partita insignificante come questa col Legnago – prosegue –, dove anche la tifoseria ospite sarà quasi inesistente, nelle prossime occasioni che faremo? Questa mi sembra una forzatura che non fa bene a chi lavora onestamente. Comunicare il divieto con un preavviso così ridotto non è stato corretto".

mas.mar.