Cinema, teatri e musei: torniamoci

Da ieri sono caduti i limiti: ecco la nostra guida agli spettacoli per questa settimana, la prima con capienza al 100% in zona bianca

Migration

La cultura ha ricominciato a vivere. Da ieri, grazie all’allentamento delle maglie delle restrizioni previste nel documento del Comitato tecnico scientifico e all’applicazione del provvedimento approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri che ne determina nuove capienze. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è in vigore da sabato 9 ottobre. Le nuove misure sono operative, però, da ieri, e prevedono capienza al 100% per teatri, cinema e musei. Per le discoteche, invece, l’asticella è fissata al 50% al chiuso e al 75% all’aperto, mentre per gli eventi sportivi al 60% al chiuso e al 75% all’aperto. Ferme restando, però, al chiuso, tre condizioni: il possesso del Green pass, l’utilizzo della mascherina e la zona bianca. Una boccata d’ossigeno, dunque, per il mondo della cultura e dello sport che ora possono nuovamente guardare al futuro con maggiore ottimismo. A beneficiare di questa ripartenza sarà naturalmente anche il Piceno, con Ascoli che proprio sulla cultura punterà ancora molto da ora in avanti, in previsione della candidatura a capitale italiana per il 2024. Anche se, a onor del vero, il capoluogo, con i suoi teatri, i suoi auditorium, i suoi musei e i suoi cinema, è da sempre una città in cui si produce e si ammira dall’arte allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia. Dunque, da ieri tutti gli spettacoli, le mostre, i film, i concerti potranno essere visti da tanti spettatori quanti ne possono contenere originariamente i singoli contenitori: 880 il teatro Ventidio Basso, 400 il teatro Filarmonici, 250 l’auditorium ‘Emidio Neroni’, 450 l’auditorium ‘Montevecchi’. Ci sono poi i cinema, l’Odeon con sei sale, il ‘Nuovo CineTeatro Piceno’ con 3 sale, e il ‘Multiplex delle Stelle’ con 12 sale. E poi i musei dove gli ingressi non saranno più contingentati e dove da oggi (il lunedì sono chiusi) i visitatori ammessi alle visite potranno essere di più contemporaneamente. Dunque, dalla pinacoteca al Forte Malatesta, al museo della ceramica, al museo d’arte contemporanea ‘Licini’, all’archeologico statale, ai musei della cartiera papale, le porte si apriranno a due ante come prima della pandemia. Occhio però: il decreto prevede un inasprimento delle sanzioni nel caso in cui non vengano rispettati i nuovi limiti percentuali delle presenze rispetto alla capienza delle strutture. E’infatti previsto che a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa, si applichi la sanzione della chiusura da uno a dieci giorni.

Lorenza Cappelli