Ascoli, cinghiali alle porte del centro. "Situazione fuori controllo"

Segnalazioni a San Marcello e alla stazione, la Coldiretti lancia l’allarme

Cinghiali

Cinghiali

Ascoli Piceno, 20 dicembre 2018 - Una vera e propria piaga per gli agricoltori, ma ora sta diventando un problema anche per chi vive in città. Che i cinghiali si spingessero a valle nei periodi invernali è cosa ormai risaputa, ma il fatto che arrivino addirittura alle porte del centro storico è alquanto singolare, oltre che, prima di tutto, pericoloso. Nei giorni scorsi alcuni esemplari sono stati avvistati nella zona della stazione, quindi a poche centinaia di metri da corso Vittorio Emanuele.

La prima segnalazione è stata fatta domenica pomeriggio, e riferiva di una coppia di cinghiali nelle vicinanze della Ciam, in via Piemonte, ai bordi della strada. Il giorno dopo altri ungulati sono stati avvistati poco distante, a San Marcello, di fianco al campetto di calcio nel quale si allenano i giovanissimi della società sportiva Piazza Immacolata. Insomma quello dei cinghiali inizia diventare sempre più un problema di pubblica sicurezza.

«Non sono animali che generalmente attaccano l’uomo – dice il direttore di Coldiretti Alessandro Visotti – ma non è escluso che possano farlo, soprattutto se vedono minacciata la prole, e non è cosa rara considerando che sono una specie in continua riproduzione e per questo gli esemplari in circolazione sono così numerosi. Nelle vicinanze del campo di allenamento nel quale nei giorni scorsi sono stati visti degli esemplari adulti avrebbero potuto benissimo essere presenti anche dei cuccioli».

Un altro ‘tipico’ rischio è quello di essere colpiti quando si è in auto e un cinghiale all’improvviso attraversa la strada. «I danni spesso sono più per l’automobile che per l’animale, parliamo di bestie di 2,5 quintali», aggiunge Visotti. Ma è dal punto di vista economico che quella dei cinghiali rappresenta una calamità, che Coldiretti sta cercando di debellare o quantomeno arginare. «La popolazione di questo animale ormai da anni, da decenni, è fuori controllo – spiega ancora il direttore –. Nessuno dice che non bisogna rispettare la fauna selvatica e che non bisogna mantenere l’equilibrio ambientale, ma qui siamo ampiamente oltre i limiti accettabili. Gli agricoltori subiscono danni ingenti».

La questione dei cinghiali recentemente è finita anche nelle aule dei tribunali. Attualmente è in piedi un ricorso al Tar da parte di associazioni ambientaliste contro la liberalizzazione della caccia. Nel frattempo la pratica venatoria è consentita grazie a una delibera regionale adottata a novembre e altre misure sono state prese a palazzo Raffaello per cercare di andare incontro agli agricoltori. «Finalmente è stato riconosciuto il carattere ‘straordinario’ della questione e sono state adottate alcune disposizioni specifiche – assicura Visotti –. Speriamo che ciò possa servire a tutelare gli agricoltori. Negli ultimi periodi alcuni dati evidenziano una diminuzione dei danni, ma questo è dovuto soltanto al fatto che molti coltivatori, di fronte a lungaggini burocratiche e alle difficoltà ad ottenere i rimborsi, hanno smesso di presentare denuncia delle perdite subite».